NewTuscia – VITERBO – Il modello di Macchina di Santa Rosa risultata seconda classificata al concorso di idee è stata da Alessio Patalocco e Gianluca Di Prospero. Si tratta di un modello di Macchina  che è abbastanza fedele alla recente tradizione con la classica immagine di Santa Rosa in cima e, pur avendo un aspetto meno geometrico e lineare, riporta anch’esso una struttura a settori simili in elevazione verso l’alto comn angeli ed elementi architettonici dinamici.

Relazione
La Macchina si presenta come una sospensione eterea bifacciale, dove un ordito di Arcangeli, Angeli, petali e archi ogivali sostengono la statua di Santa Rosa che si schiude in un luminosissimo abbraccio tra le ali spiegate degli spiriti celesti.

Il progetto di questa nuova Macchina racchiude in sé una moltitudine di significati, sia materiali che religiosi e spirituali: una creazione artistica in cui sono inseriti simboli e riferimenti alla città di Viterbo, a Santa Rosa, all’Unesco e alla rete delle Grandi Macchina a Spalla “Gramas”. Inoltre in omaggio all’imminente Giubileo del 2025 e alla conseguente presenza di numerosi pellegrini, verrà inserita nei cinque anni del trasporto della Macchina una vera reliquia della Santa. Una composizione artistica che avrà anche un forte richiamo ai quattro elementi della natura e alla tradizione classica: Terra, Fuoco, Acqua e Aria.

Questi quattro elementi sono posti in stretto legame con il “genius loci viterbiensis”, ben identificabile nei suoi monumenti e nella lunga tradizione culturale, religiosa e artistica, iniziata ai tempi in cui visse Santa Rosa: la Quintessenza di questa composizione.

La “Materia di Viterbo è, innanzitutto, nella particolare conformazione geologica del territorio: è la Terra stessa, radice di fede ed eventi che hanno inciso, talvolta, anche il corso della storia.

LEGGI TUTTA LA DESCRIZIONE DEL MODELLO “IL SOGNO DI ROSA” DI ALESSIO PATALOCCO E GIANLUCA DI PROSPERO