NEWTUSCIAUMBRIA – PERUGIA – I Carabinieri Forestali, hanno celebrato la “Giornata Internazionale delle Foreste”, con un convegno organizzato, in collaborazione con l’Università degli Studi di Perugia e la Regione Umbria.
Il convegno svolto presso l’Aula Magna del Rettorato Unipg, sito in piazza dell’Università, ha trattato il tema “Il bosco e il ciclo idrologico”.
L’Arma dei Carabinieri, con la specialità della Forestale che da sempre svolge una costante attività di prevenzione e controllo per la salvaguardia dei boschi e delle risorse idriche, ha organizzato questo evento per evidenziare, l’importanza del patrimonio boschivo locale e regionale e le correlate risorse idriche per il perseguimento degli obiettivi globali di sviluppo sostenibile dell’Agenda ONU per il 2030.
All’evento hanno partecipato, le massime autorità regionali, militari, religiose, enti, ordini professionali e associazioni presenti nel territorio nonché gli Istituti Scolastici Superiori, triennio conclusivo con le classi 3^, 4^ e 5^, presenti in Umbria ritenuti diretti destinatari degli argomenti trattati dai relatori. Obiettivo del convegno sarà anche celebrare la Giornata internazionale delle foreste, come istituita dall’ONU nel 2012, cui segue la Giornata mondiale dell’acqua, con lo scopo di ricordare quanto siano importanti le foreste e l’acqua come binomio strettamente interrelato e fondamentale per la conservazione e la sostenibilità della vita nell’ecosfera del pianeta terra.
Le conferenze mondiali su clima e biodiversità hanno riconosciuto l’effetto bosco come valore biosferico planetario valorizzandone il ruolo strategico e fondamentale quale immediato avamposto e strumento d’eccellenza per arginare ed attenuare il riscaldamento globale, i processi di desertificazione e la perdita di biodiversità e di risorse idriche, soprattutto nel bacino del Mediterraneo, area che offre la sua intrinseca fragilità al cambiamento climatico per l’intensa antropizzazione e per l’uso del suolo intenso e prolungato e l’obiettivo pertanto è diffondere e condividere questi risultati.
Nell’ultimo decennio a livello globale, secondo la FAO, sono stati disboscati e distrutti dagli incendi boschivi mediamente circa 10 milioni di ettari di foreste all’anno, di cui circa la metà è stata compensata dalla ricrescita delle foreste (soprattutto nel nord del pianeta), mentre i circa 5 milioni di ettari all’anno persi attestano significativamente un dato allarmante a fronte delle modifiche climatiche in atto e della conseguente perdita di risorse idriche.
In considerazione delle iniziative che vengono intraprese in tutto il mondo in tali giornate e al fine di celebrare questi eventi per incentivare una gestione sostenibile delle risorse forestali e idriche occorre contribuire alla diffusione culturale di queste tematiche onde radicare e rafforzare nella collettività una coscienza ambientale consapevole e diffusa.
La tematica è contemplata anche nel piano nazionale di adattamento ai cambiamenti climatici (PNACC) dove in materia di foreste si propongono, tra le altre, una serie di azioni quali: la lotta agli incendi, la protezione della biodiversità e l’aumento della resilienza dei boschi, la riduzione del dissesto idrogeologico, la tutela delle aree montane, nonché la ricerca di specie forestali più adatte alle mutazioni del clima.
Tutto ciò premesso, nel convegno organizzato nella data del 21 marzo, i relatori tratteranno la materia “bosco” come elemento di interesse trasversale per le questioni ambientali, idrogeologiche, climatiche, economiche ed energetiche e come la loro multifunzionalità impone, dunque, la necessità di preservare la foresta da forme di degrado costituite dagli incendi boschivi, dall’abbandono colturale, dai tagli abusivi indiscriminati e da tecniche selvicolturali inappropriate.
Interventi dei relatori
Ten. Col. Elena Candela – Comando Carabinieri Tutela Forestale e Parchi
Nel corso dell’intervento saranno sinteticamente illustrate le varie attività istituzionali relative al monitoraggio e controllo delle foreste svolte dall’Arma Carabinieri, Comando Carabinieri per la Tutela Forestale e dei Parchi: l’Inventario nazionale delle Foreste e dei serbatoi naturali del Carbonio (avviato per la prima volta nel 2005, ormai arrivato alla Terza revisione), la rete CON.ECO.FOR. (Controllo Ecosistemi Forestali), i rilievi e l’elaborazione dei dati connessi alle aree boscate percorse dal fuoco, ecc.
Prof. Antonio Boggia – Dipartimento di Scienze Agrarie, Alimentari e Ambientali
Sarà illustrato il concetto di sviluppo sostenibile, la sua importanza a livello locale, nazionale ed internazionale, e le relazioni con l’uso e la conservazione delle risorse naturali.
Dott. For. Francesco Grohman – Servizio Foreste, Sistemi naturalistici e Faunistica-venatoria Regione Umbria
Partendo dalle analisi dei dati più recenti derivanti dall’Inventario Nazionale delle Foreste e dei serbatoi forestali di Carbonio (INFC) verrà presentata la situazione attuale dei boschi in Umbria e come tale situazione si è verificata in relazione alle vicende storiche degli ultimi due secoli.
Conseguentemente verranno illustrate le prospettive di sviluppo e di conservazione delle foreste dell’Umbria anche alla luce delle conseguenze dei cambiamenti climatici.
Biologo Francesco Petretti Divulgatore scientifico
Un viaggio attraverso la vita selvatica che cambia nella nostra Nazione, attraverso l’espansione delle foreste, l’abbandono delle aree rurali marginali, le ricorrenti crisi idriche, l’invasione di piante e animali aliene: la biodiversità nel Terzo Millennio, fra estinzioni e nuovi arrivi, rivela un quadro sorprendente di cambiamenti in continuo divenire, alla ricerca di un nuovo equilibrio che condizionerà le sorti del nostro paesaggio, dei nostri ecosistemi e pone continue sfide agli uomini stessi.
Prof.ssa Laura Melelli – Dipartimento di Fisica e Geologia
L’epoca che stiamo attraversando, l’Antropocene, obbliga a considerare nuove strategie che puntano alla sostenibilità come a uno dei valori imprescindibili per il futuro del pianeta Terra. Le foreste sono un tassello fondamentale nella funzionalità degli ecosistemi, i cui fattori biotici e abiotici sono costantemente collegati.
L’intervento punta l’attenzione sulle componenti geologiche alla base della biodiversità e su un parametro, la geodiversità, ancora poco noto ed espresso dalla varietà delle componenti abiotiche del pianeta, una risorsa non sempre rinnovabile.
Ing. Luca Proietti – Direttore Generale Arpa Umbria
Rendere operativi gli obiettivi del Green Deal richiede competenze avanzate in diversi settori e discipline, da acquisire attraverso specifici e mirati percorsi formativi e di sviluppo professionale coerenti con nuove abilità verdi “green skill” che rispondano ad un mercato di lavoro in transizione verso la neutralità climatica.
Queste nuove professionalità sono chiamate a portare, su differenti contesti operativi, concetti d’avanguardia ispirati all’innovazione e alla sostenibilità.
Che si parli di energia, città circolari e trasporti o prodotti sostenibili, figure come il circular economy e sustainability analyst o ancora il manager ambientale, rappresentano solo alcune delle qualifiche e dei ruoli richiesti per poter operare, efficacemente, nella dimensione di multidisciplinarità e di economia circolare.
Al centro dell’economia vi sono sempre le persone: è il capitale umano quindi l’asset più importante su cui investire perché diventi il primo protagonista della transizione “verde” attivabile che attraverso una concreta educazione ambientale in tutti i cicli scolastici.
Questi sono gli ambiziosi obiettivi della SAFA – Scuola di Alta Formazione Ambientale di Arpa Umbria istituita con la Legge Regionale 16 luglio 2020 N. 7, quale articolazione interna dell’Agenzia.
Prof. Marco Fornaciari da Passano – Dipartimento di Ingegneria Civile ed Ambientale
Lo sviluppò di città ad alta densità di popolazione, hanno reso evidente un enorme consumo di carburanti fossili ed immissioni di gas serra con valori che tendono ad aumentare nei prossimi decenni con conseguenze dirette sul fenomeno “cambiamenti climatici”. Il verde nelle città svolge da sempre diverse funzioni molto importanti: estetico-funzionale (Parchi e Giardini, verde di quartiere, verde stradale, verde sportivo, ecc.) e/o ambientale-igienico-sanitario.
Più recentemente, soprattutto gli alberi, sono considerati strategici e fondamentali per il loro
ruolo di mitigazione del fenomeno dei cambiamenti climatici, attraverso il loro ciclo vegetativo-
riproduttivo e la loro funzionalità fisiologica (fotosintesi e traspirazione) svolgendo un ruolo che oggi si definisce ecosistemico.
Un progetto finanziato nell’ambito dei Programmi Europei LIFE “CLIVUT” ha avuto come obiettivo quello di aumentare la conoscenza e consapevolezza della comunità cittadina sul contributo degli alberi in ambito urbano per la mitigazione degli effetti dell’isola di calore sull’ecosistema urbano e sugli abitanti. CLIVUT ha inteso disegnare ed implementare in modo partecipato, una strategia di gestione delle risorse arboree pubbliche e private ai fini climatici in 4 città pilota dell’area mediterranea. Inoltre il progetto ha sviluppato una piattaforma informatica dove registrare i dati degli alberi pubblici e privati al fine di valutarne i loro servizi ecosistemici:
– di accumulare CO2 riducendo la concentrazione in atmosfera, – di catturare le polveri sottili nell’aria contribuendo a ridurre l’inquinamento e quindi a migliorare la salute dei cittadini, – di ridurre la temperatura nelle città soprattutto in presenza di ondate di calore attraverso l’ombreggiamento e il raffrescamento grazie al fenomeno della evapotraspirazione.