Stefano Stefanini

NewTuscia – Oggi si celebra la Giornata Mondiale dell’Acqua. Nei nostri territori, come nel resto d’Italia,  in periodo di siccità, per tutelare le risorse idriche occorre evitare perdite negli acquedotti, creare  invasi di approvvigionamento e riserva, evitare gli sprechi nell’uso idrico privato e promuovere interventi di contrasto all’inquinamento delle falde acquifere, anche limitando o meglio evitando  l’utilizzo eccessivo di fertilizzanti e di prodotti chimici in agricoltura.

L’Associazione medici per l’ambiente- ISDE di Viterbo attribuisce un significato particolare alla Giornata Mondiale dell’Acqua: “Tutelare le risorse idriche per una vita sana, dignitosa e in condizioni di Pace. Il comunicato trasmessoci dalla referente di ISDE di Viterbo, dott.ssa Antonella Litta,  che  volentieri pubblichiamo, puntualizza come   l’acqua pulita e salubre è una condizione fondamentale per la salute, infatti noi siamo lacqua che beviamo e quella che mangiamo, attraverso i cibi preparati con essa e gli alimenti nei quali essa è costituente preponderante.

Siamo anche l’acqua che hanno bevuto le generazioni che ci hanno preceduto perché, in forma liquida, gassosa e solida, essa costituisce un ciclo idrogeologico chiuso nel quale gli inquinanti  possono penetrare e persistere.

L’80 % circa dell’organismo di un neonato è fatto di acqua mentre di circa il 70% è la parte di acqua in un individuo adulto e con l’avanzare dell’età questa percentuale tende a ridursi.

L’assunzione di acqua contaminata rappresenta quindi un innegabile rischio per la salute di tutti e a maggior ragione per la salute dei bambini e specialmente nel periodo gestazionale a causa di sostanze che possono essere in essa contenute come i pesticidi, i metalli pesanti, microrganismi patogeni, tossine, PFAS (sostanze perfluoroalchiliche), microplastiche – etc.

Laccesso e la disponibilità di acque salubri, pulite e di qualità per tutti – prosegue il comunicato dell’Associazione Medici per l’Ambiente –   sono quindi le condizioni necessarie ed indispensabili per vivere in modo sano, in condizioni di Pace e per tutelare e proteggere lo stato di salute di tutte le persone ed in particolare dei bambini e delle generazioni future.

La crisi climatica, con rilevanti fenomeni di siccità, sta diminuendo la disponibilità di acqua e nel mondo oltre 2 miliardi di persone non hanno accesso all’acqua potabile e questo compromette fortemente il loro stato di salute in termini di malattia e morte e segna in modo violento e autoritario i rapporti sociali ed economici.

La sempre minore disponibilità di acqua dolce produce infatti conflitti, come per l’ottenimento o, meglio, laccaparramento delle altre risorse come il gas, il petrolio, i metalli pregiati e rari, i territori.

L’acqua dunque non è una risorsa illimitata e la sua disponibilità si sta riducendo anche in Europa e in Italia dove assistiamo a periodi sempre più prolungati di siccità.

Lacqua dolce sulla faccia della terra è infatti circa solo il 3% del totale e dovrebbe essere protetta con il risparmio e la razionalizzazione della sua distribuzione, con la salvaguardia e il risanamento degli ecosistemi e dei bacini idrici utilizzati per approvvigionamento di acque potabili, con il miglioramento del sistema degli acquedotti, del trattamento delle acque reflue e con il loro riciclo, e con concrete politiche di tutela e risanamento ambientale.

Sappiamo  invece da fonte SNPA – Sistema nazionale protezione ambiente che in Italia solo il 43% dei fiumi e il 20% dei laghi raggiungono l’obiettivo di qualità “buono” previsto per lo stato ecologico.

E’ quanti mai opportuno investire le risorse del Piano nazionale di Ripresa e Resilienza – PNRR anche per dotare lItalia di un nuovo e diffuso sistema di reti, acquedotti e apparati di potabilizzazione anche con nuove tecniche di trattamento delle acque reflue e recupero delle acque piovane così da assicurare tutela e risparmio a questo prezioso elemento di vita.

Risorse sempre dal PNRR dovrebbero essere investite per la messa in sicurezza del territorio e contrastare il diffuso dissesto idrogeologico come anche nel comparto agricolo con il miglioramento delle attuali tecnologie e l’introduzione di nuove finalizzate al risparmio e al recupero idrico.

Conclude l’ ISDE Viterbo: Anche nellAlto Lazio e in particolare per i bacini lacustri di Bolsena, Bracciano e Vico dovrebbero essere posti in essere interventi tesi a preservare gli ecosistemi di questi laghi e quindi le caratteristiche di idropotabilità delle loro acque che riforniscono acquedotti di diversi comuni del viterbese, della provincia di Roma e per quanto riguarda Bracciano anche il Comune di Roma.

Purtroppo dobbiamo, anche in questa Giornata mondiale dellacqua, tornare a chiedere una maggiore attenzione ed impegno da parte delle Istituzioni e degli Enti preposti  circa le condizioni critiche in cui versano i tre laghi dellAlto Lazio per diverse situazioni, che vanno dalleccessiva captazione, come per il lago di Bracciano, fino ai fenomeni di inquinamento per inefficienza di sistemi di depurazione e a causa di attività antropiche circumlacuali e in particolare per le  coltivazioni intensive delle nocciole come per il lago di Vico e come potrebbe accadere a breve anche per il lago di Bolsena.

In particolare per i laghi di Vico e Bolsena c’è necessità  di una agricoltura che non contribuisca ai cambiamenti climatici, come fa invece l’agricoltura intensiva e le monocolture, unagricoltura quindi che non inquini laria, lacqua e il cibo; una agricoltura che sappia riappropriarsi delle conoscenze e dei saperi acquisiti nel corso dei millenni di storia umana, ricominciando a produrre rispettando i naturali cicli della terra e insieme la dignità del lavoro, tutelando così l’ambiente e la salute di tutti a cominciare proprio da quella degli agricoltori e delle loro famiglie.

Ricordiamo che nel corso della conferenza stampa Acqua Bene Essenziale svoltasi il   30 giugno 2022, presso il Dipartimento DAFNE dellUniversità degli Studi della Tuscia , il presidente del Biodistretto della Via Amerina e delle Forre, dott. Famiano Crucianelli, aveva formulato  una proposta articolata insette punti, utile ad affrontare quella che è ormai una emergenza permanente e che richiede misure strutturali.

Il problema acqua è complesso e coinvolge diverse attività umane, ma in questo incontro noi vogliamo sottolineare in primo luogo il ruolo dell’agricoltura, dove vengono utilizzati i 2/3 del patrimonio idrico, quasi il 70% . Intervenire sul sistema di produzione agricolo è quindi essenziale :

1 Ridurre lo spreco attraverso luso di una irrigazione intelligente. Di ciò si parla da sempre, ma è ormai un investimento non più rinviabile.  E’ evidente che la prima logica e ovvia misura per una irrigazione intelligente è quella di non espandere ulteriormente i noccioleti in zone non vocate

2  Estendere, cosa fondamentale,  lagricoltura biologica. I terreni ricchi di materia   organica funzionano come spugne, trattengono l’acqua, così come i terreni inerbiti riducono l’evaporazione. Inoltre con il biologico ne avrebbe gran beneficio la qualità delle nostre acque. Il territorio del Biodistretto ha un buon livello di biologico, non siamo distanti dal famoso 25%  europeo, se portassimo i noccioleti dall’attuale 10% al 25% faremmo un vero salto di qualità. E l’obiettivo di avere il 50% di SAU, (superficie agricola utile) nello spazio di pochi anni non sarebbe più un sogno. Utilizzare tutte le tecniche agronomiche per difendere  e curare l’umidità del suolo.

3 Recupero alla potabilità delle acque del lago di Vico. Il che vuol dire mutazione del sistema di produzione dei noccioleti che assediano il lago di Vico e quindi recupero della qualità delle acque

4 Controllo sul prelievo delle acque e monitoraggio delluso dellacqua nelle campagne. I contatori previsti dalla legge non sono mai stati messi. E’ una inadempienza istituzionale, un lusso che non possiamo più permetterci.

5 Trasformare tutte le cave possibili in piccoli laghi, nella sostanza trasformare una ferita, unoffesa che è stata fatta al territorio in una virtù. Realizzare, nella sostanza,  invasi per recuperare l’acqua piovana che diversamente andrebbe dispersa .

6 Depurare le acque reflue è un imperativo non più rinviabile, non solo evitare le sanzioni europee e la vergogna di fogne a cielo aperto. Avere depuratori moderni vorrebbe dire:  uso irriguo delle acque chiare, compost dalle acque grigie e biogas dalle acque nere. Trasformare le acque reflue in una risorsa è possibile, così come è fondamentale l’efficienza di una rete idrica che disperde il 50% dell’acqua.

7 Infine la madre di tutte le battaglie, ovvero leducazione alluso e al risparmio dellacqua. L’educazione dei cittadini al risparmio idrico, come al risparmio energetico non è solo un dovere civico, ma anche una grande opportunità di risparmio economico, un investimento sul futuro.

La proposta operativa del presidente Crucianelli a conclusione della conferenza stampa : “Chiediamo alla regione Lazio di costruire insieme al Biodistretto un progetto, una task force per realizzare nel  territorio una sperimentazione sull’uso, sulla tutela e sul recupero di quel bene assoluto che è l’acqua. In questo progetto sarebbe di grande significato anche il coinvolgimento e il protagonismo degli altri due Biodistretti del viterbese quello del  lago di  Bolsena e quello maremma etrusco e monti della Tolfa.Infine vorrei sottolineare che la povertà dell’acqua evoca un altro grande problema, ovvero l’energia e in particolare la rinnovabile idroelettrica.

Questa difficoltà ulteriore deve spingerci – se vogliamo contrastare le cause del “cambiamento climatico” a fare non un passo indietro verso le energie fossili, ma tre passi avanti verso le rinnovabili, in particolare verso le comunità energetiche che è una delle nostre missioni.”

Il presidente del Biodistretto della Via Amerina e delle Forre, ha così concluso il suo intervento: “Vi sono diversi capitoli di spesa da dove recuperare le risorse necessarie per questo progetto sul ciclo delle acque: dal PNrr, al piano idrico nazionale, dalla Politica Agricola  Comunitaria europea, alle  leggi di bilancio. Ad ognuno dei sette punti richiamati corrispondono risorse finanziarie, parliamo di diversi miliardi di euro, tante risorse, ma ancora insufficienti per affrontare questo che sempre più è il Problema dei Problemi. Ecomunque importante che queste risorse non siano disperse in mille rivoli, che abbiano al centro progetti territoriali e che siano un primo passo nella giusta direzione.