di Diletta Riccelli

NewTuscia – CIVITA CASTELLANA – Negli ultimi anni, aprendo i quotidiani o accendendo la tv, la storia trita e ritrita delle multinazionali che utilizzano come pedine i propri dipendenti è oramai all’ordine del giorno. Il ritmo serrato con cui si decide di aprire nuove filiali e di conseguenza nuove realtà lavorative è pari al ritmo con cui si decide di chiuderne e lasciare a piedi i dipendenti. Decisioni il più delle volte dettate dalla politica e da strategie di mercato che calpestano i diritti dei lavoratori, spremuti all’osso e lasciati poi senza certezze. E’ di inizio gennaio la notizia secondo la quale i due colossi Microsoft e Google, avrebbero tagliato rispettivamente 10.000 e 12.000 posti di lavoro.

La storia che sto per raccontarvi oggi è a tratti una di queste. L’azienda in questione è la Spica, attività con sede a Civita Castellana (VT) che commercia impasti ceramici e che nel 1997 da carattere prettamente familiare, era stata rilevata da una multinazionale leader nel settore: la Imerys. Un cambiamento radicale per chi, abituato a dinamiche familiari aveva dovuto mutare la prospettiva e piegarsi ai nuovi ritmi di questa grande azienda.
Tutto scorre sino al 2021 quando, in pieno contesto pandemico, l’ufficio amministrativo viene decentrato in Grecia e parte dei suoi dipendenti mandati a casa. Boccone amaro per chi aveva dedicato all’azienda una vita e per chi doveva ricollocarsi in fretta.

La svolta arriva qualche giorno fa, quando un imprenditore locale di nome Ermanno Gagliardi ha deciso di rilevarla e di fare ciò che pochi avrebbero fatto: ripristinare la vecchia azienda e richiamare quasi tutti i dipendenti che erano stati licenziati negli anni precedenti. Una storia a lieto fine ancor di più se si pensa alla precarietà del mondo lavorativo e di come con poca coscienza si venga lasciati a piedi nonostante il duro lavoro e la voglia di fare.
Si apre quindi un nuovo capitolo per la Spica che da maggio 2023 comincerà questa elettrizzante avventura: «Ringrazio Imerys per aver creduto nel nostro progetto e per aver passato il testimone a New Spica – ha sottolineato Gagliardi – la nuova avventura nasce con la certezza di poter avviare un eccellente rapporto, basato sulla fiducia, coi clienti e i fornitori di Imerys. Manterremo lo stesso personale per avviare la transizione, che garantirà risposte rapide alle esigenze dei nostri clienti».
Così, nell’attuale contesto lavorativo, a tratti grottesco e costellato da licenziamenti ingiusti e contratti precari, una storia a lieto fine serve a credere ancora al fatto che “il lavoro nobiliti l’uomo”.