NewTuscia – VITERBO – Carenze infrastrutturali e continui disagi, il rapporto Pendolaria 2023 stilato da Legambiente fa luce sui molti aspetti negativi che pendolari e viaggiatori occasionali si trovano ad affrontare affidandosi ai mezzi pubblici. Si parla anche del trasporto ferroviario, con i suoi immancabili, almeno per alcuni siti, ritardi, corse sospese e collegamenti mancanti.
Ai primi posti della classifica che accompagna il report, le Ex linee Circumvesuviane, la Roma – Lido e Roma Nord – Viterbo. I pendolari di quest’ultima tratta hanno formato un vero e proprio comitato che segnala di volta in volta i disservizi. La tratta con 35 fermate, che si snoda per 101,9 chilometri suddivisi in 12,5 di servizio urbano e 89,4 extraurbano, è passata in gestione da Atac a Cotral.
D’altra parte, la situazione che Legambiente ha immortalato, quella di piccoli e lenti miglioramenti nel tessuto ferroviario complici anche risorse economiche inadeguate, vede il numero dei pendolari ancora al di sotto del livello pre-pandemia. Inoltre c’è una certa differenza tra le ferrovie dell’Italia settentrionale e di quella meridionale. Nel sud ci sono meno treni e questi vantano un bel numero di anni di servizio, seppure l’età stia piano piano calando, oppure si trovano tratte chiuse da diversi anni.
Gli aiuti per il settore comunque ci sono. Nel 2022 è stato istituito il Fondo per la strategia di mobilità sostenibile; degli aumenti per il Fondo del Trasporto Pubblico Locale. Sono previsti ulteriori finanziamenti per acquistare treni regionali e modernizzare le vetture a livello locale, così come si interverrà sull’installazione di sistemi di controllo della sicurezza.
Fonti: Upday