Stefano Stefanini
NewTuscia ORTE – Nell’intervista concessaci, insieme a Sergio Cesarini di Viterbo Sotterranea, l’archeologo Giancarlo Pastura ci ha delineato il grande incrementale successo delle visite a Orte Sotterranea e in particolare lo stupore e la partecipazione emotiva con il quale i visitatori seguono le guide che illustrano gli ambienti della città sotterranea: Fontana ipogea, cunicoli etrusco romani, cisterne, pozzo di neve, colombari sino allo splendido Ninfeo Rupestre rinascimentale, testimonianze di una continuità di vita urbana che ha sfidato il tempo e lo spazio per giungere sino a noi.
Uno degli elementi qualificanti dell’offerta turistico-culturale della Insula Aurea e’ senz’altro costituito dalla visita a Orte sotterranea, curata dall’associazione Veramente Orte, con sede in via Matteotti.
Recentemente è stata introdotta una novità per prenotare le visite ad #ortesotterranea chiamando (anche su WHATSAPP) al numero: +39 327 39 78 831 .
E’ possibile accedere alla chat whatsapp anche dal sito:
www.visitaorte.com. visitaorte@gmail.com
Questi i giorni di apertura e gli orari delle partenze delle visite guidate attuali
– da Lunedi a Giovedì : partenze 16 – 18
- Venerdi/Sabato/Domenica mattina partenze 9 – 11 / pomeriggio partenze 15:15 – 17:00
Colombaia rupestre (Foto Visitaorte)
Alcuni dettagli storico archeologici dei siti visitabili.
La colombaia è un luogo utilizzato per l’allevamento del piccione a uso alimentare. Nel Medioevo questa attività è diffusa nel Lazio Settentrionale della Tuscia Viterbese. Nel borgo di Orte sono presenti su entrambi i versanti della rupe tufacea.
Le pareti della colombaia sono scavate da molteplici piccole nicchie disposte a file. L’allevamento dei piccioni era un mestiere che faceva guadagnare molto ed era praticato già in epoca romana. A Orte era un’attività produttiva sviluppata e sono tanti gli esempi di colombaie ben mantenute.
Unica nel suo genere la colombaia in via Solferino, forse del periodo etrusco-romano. Situata nella Contrada Porcini, sul lato settentrionale che si affaccia sul Tevere, è scavata su tre livelli differenti. Vicino a questa è presente anche l’articolata colombaia di via Magenta.
Ninfeo rupestre
Situato sotto il giardino-orto di via Belvedere, sul versante sud del colle tufaceo, il ninfeo rupestre rappresenta il fiore all’occhiello del sottosuolo ortano. Si tratta di un complesso ipogeo di fattura rinascimentale,realizzato tra la fine del XV e l’inizio del del XVI secolo , che faceva parte delle proprietà del monastero di clausura femminile di San Giorgio fino al 1518.
Il piano superiore è costituito da un’ambiente ampio diviso da pilastri . Il secondo livello è di maggior complessità articolato in numerosi vani scavati nella roccia, tutti occupati da impianti idraulici alimentati dal cunicolo proveniente dalla fontana ipogea di Piazza della Libertà.
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