NewTuscia – TARQUINIA – “L’Olocausto è una pagina del libro dell’Umanità da cui non dovremo mai togliere il segnalibro della memoria”. Con questa frase di Primo Levi l’Università Agraria di Tarquinia tiene a ricordare a tutta la cittadinanza che il 27 Gennaio è il cosiddetto “Giorno della Memoria”.
La legge del 20 luglio 2000 istituisce tale commemorazione al fine non solo di ricordare la Shoah, ma anche le leggi razziali approvate sotto il fascismo, la persecuzione italiana dei cittadini ebrei, tutti gli italiani che hanno subìto la deportazione, la prigionia, la morte. E tutti coloro che si opposti al progetto di sterminio, e a rischio della propria vita hanno salvato altre vite e protetto i perseguitati.
In occasione di questa giornata il Presidente dell’Ente di Via Garibaldi, Alberto Tosoni, invita tutti i tarquiniesi a visitare il memoriale della Shoah presso Semi di Pace: “Come ha scritto Anna Frank, quel che è accaduto non può essere cancellato, ma si può impedire che accada di nuovo. E per impedirlo è fondamentale mantenere vivo il ricordo. A Tarquinia, grazie alla preziosa opera dell’associazione Semi di Pace, abbiamo per l’appunto la possibilità di visitare un vagone merci del 1935, corrispondente ai carri ferroviari utilizzati per la deportazione nei Lager nazisti, con la mostra permanente “La Shoah in Italia. Persecuzione e deportazioni (1938-1945)” diretta da Elisa Guida dell’Università degli Studi della Tuscia con la consulenza artistica di Edith Bruck, scrittrice, poetessa e regista deportata ad Auschwitz nel 1944. All’interno del carro ferroviario, la Parete dei Nomi ricorda gli oltre 8.000 deportati dall’Italia e dai territori annessi tra il 1943 e il 1945″.