La storica visita a Viterbo il 6 settembre 2009 con l’esortazione alla comunità religiosa e civile di Viterbo: „Fedeli laici, giovani e famiglie, non abbiate paura di vivere e testimoniare la fede nei vari ambiti della società, nelle molteplici situazioni dell’esistenza umana!”
(*) Stefano Stefanini
Viterbo ricorda Papa Bendetto nella sua storica visita a Viterbo il 6 settembre 2009 con l’esortazione alla comunità religiosa e civile di Viterbo: „Fedeli laici, giovani e famiglie, non abbiate paura di vivere e testimoniare la fede nei vari ambiti della società, nelle molteplici situazioni dell’esistenza umana!”
Ricordare l’apostolato e la testimonianza di pastore e di teologo di Papa Benedetto XVI è impresa ardua. Oggi che il suo viaggio terreno si è concluso pensiamo sia significativo ricordare le parole della sua “catechesi” tenuta nella visita pastorale alle città di Viterbo e Bagnoregio di domenica 6 settembre 2009.
Il vescovo di Viterbo, mons.Lorenzo Chiarinelli, accompagnando papa Benedetto nella visita alla Città delineo’ i caratteri della comunità religiosa e civile di Viterbo: “menti aperte, cuori vibranti e volontà decise”.

Archivio: Il Centro Italia Viterbo
Mons. Chiarinelli nel suo indirizzo di saluto al Pontefice, pronunciato dalla Loggia del Palazzo dei Papi parlò di due volti della Chiesa Viterbese: l’uno artistico, scolpito nelle tre nuove Porte in bronzo della Cattedrale inaugurate con la benedizione del Pontefice, opera della scultore Roberto Joppolo, ad esprimere l’unità della Chiesa locale diocesana, che “con la densità delle Fede e l’incanto dell’Arte vorrebbe ripetere a tutti la parola di colui che ha detto “Io sonoi la Porta” , affinché nessuno debba vagare errabondo, senza meta o vivere da straniero, senza casa.
L’altro volto della chiesa locale riunito attorno all’altare dell’Eucarestia celebrata nella spianata della Valle di Faul: “Chiesa santa, Chiesa di comunione, Chiesa di donazione, che canta la gloria di Dio e annuncia pace nelle vicende umane, in particolare in questa terra di Tuscia … Ci ricordi Santità, ci benedica e ci accompagni … e dischiuda al mondo intero la “Porta della Grazia” della Carità e della Gioia.”
Per il “volto vivo della Chiesa” – per la comunità di Viterbo – come Vescovo mi è caro chiedere alla Santità Vostra ciò che lo stesso Gesù chiese a Pietro: “la conferma dei fratelli e delle sorelle nella fede”.
Così mons. Chiarinelli concluse il suo saluto a Papa Benedetto: “Per noi sarà grazia e sarà pace sulle nostre mura”
Papa Ratzinger rispose alle parole di mons. Chiarinelli con l’esortazione: Fedeli laici, giovani e famiglie, non abbiate paura di vivere il Vangelo in solidarietà con la famiglia umana, al passo con i tempi!
Viterbo e la sua provincia, in diversi contesti storici, è stata scelta più volte come residenza e oggetto di visite da parte dei successori dell’apostolo Pietro ( Hanno visitato o vissuto a Viterbo 50 Pontefici Romani e 5 sono stati eletti nel XIII secolo a Viterbo).
La città dei papi si strinse nuovamente domenica 6 settembre 2009 intorno al pontefice, accogliendo Benedetto XVI nello scenario unico per aristocratica bellezza della Valle di Faul, dominata dal Palazzo dei Papi e dal quartiere medievale sapientemente preservato dall’incuria del tempo. Allo stesso modo nel pomeriggio Bagnoregio, nell’accogliere con attento entusiasmo l’insegnamento del papa, si è manifestata degna terra di origine di Bonaventura, mistico francescano e teologo della teologia della storia, oggetto della tesi del giovane docente Josef Ratzinger.
E’ impresa ardua riassumere tutte le emozioni e le sollecitazioni interiori che ciascuno di noi ha vissuto nelle ore trascorse con il papa: il vento dello Spirito ha pervaso la soleggiata giornata domenicale.
L’esortazione e l’indirizzo di saluto del Vescovo Chiarinelli “menti aperte, cuori vibranti e volontà decise”. ha introdotto ed esaltato l’invito di papa Ratzinger: “Fedeli laici, giovani e famiglie, non abbiate paura di vivere e testimoniare la fede nei vari ambiti della società, nelle molteplici situazioni dell’esistenza umana!”
Si succedono le stagioni della storia, cambiano i contesti sociali, ma non muta e non passa di moda la vocazione dei cristiani a vivere il Vangelo in solidarietà con la famiglia umana, al passo con i tempi.
Dalla scelta consapevole e dal dono di “vivere il vangelo in solidarietà con l’uomo contemporaneo” il Pontefice fa scaturire l’impegno sociale, il servizio proprio dell’azione politica, lo sviluppo umano integrale, un eloquente richiamo ai contenuti della sua enciclica sociale “Caritas in veritate.”
Prima della testimonianza della fede e dell’attenzione ai segni di Dio, papa Benedetto ha raccomandato di curare l’educazione alla fede, come ricerca, come iniziazione cristiana, come vita in Cristo. In questa esperienza sono coinvolte le parrocchie, le famiglie e le varie realtà associative, i catechisti e tutti gli educatori.
Il numero speciale de “Il Centro Italia” dedicato alla visita di papa Ratzinger a Viterbo, accompagnato dal Vescovo, mons. Lorenzo Chiarinelli
In modo particolare papa Ratzinger ha affermato che la scuola è chiamata a offrire il proprio apporto, dalle primarie all’università della Tuscia, sempre più importante e prestigiosa e, in particolare, la scuola cattolica, con l’istituto filosofico-teologico San Pietro.
La comunità cittadina ha pienamente accolto l’esortazione rivolta dal vescovo di Viterbo, mons. Lorenzo Chiarinelli: i fedeli hanno mostrato “menti aperte, cuori vibranti e volontà decise”.
Il sindaco, on. Giulio Marini, nel suo discorso ufficiale a nome della cittadinanza e delle istituzioni, ha espresso al papa il saluto di benvenuto nella città di Viterbo, ricordando che nel Palazzo dei Papi maturò il termine conclave, come spazio impegnativo teso alla elezione del pontefice.
Nel nome di Rosa ogni anno, da secoli, con la straordinaria prova di forza e fede del trasporto della macchina di Santa Rosa si manifesta il carattere dei viterbesi e di questa terra: tenace, schietto, forte nella fede e nella speranza, generoso nell’impegno solidaristico verso i deboli e i sofferenti, aperto all’accoglienza e attento ai principi della giustizia e del bene comune.
Il numero speciale de “Il Centro Italia” dedicato alla visita di papa Ratzinger a Viterbo
Una terra, che non sfugge purtroppo ai segni dell’inquietudine contemporanea, il sindaco ha dichiarato di lavorare con tutte le istituzioni per rafforzare quelle scelte politico-amministrative affinché Viterbo e la Tuscia continuino a crescere, forti delle preziose energie e delle capacità umane e professionali dei giovani, in nome del raggiungimento “di quel bene collettivo che è nostra volontà vedere realizzato pienamente”, in sintonia con le indicazioni di promozione del bene sociale affermate nell’enciclica “Caritas in Veritate”.
Il brevissimo incontro di papa Benedetto con il sottosegretario alla presidenza del Consiglio dei Ministri, Gianni Letta, ha rinsaldato i rapporti tra il Governo e Santa Sede. Erano presenti, tra gli altri, il presidente della provincia di Viterbo, Alessandro Mazzoli, insieme al sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Gianni Letta, al presidente della regione Lazio, Piero Marrazzo, al prefetto di Viterbo Alessandro Giacchetti, ai parlamentari viterbesi, concordi nell’affermare che la visita pastorale del Santo Padre “rinsalda l’identità culturale e sociale di una terra che ha un forte rapporto con la Chiesa” .
L’esortazione pronunciata nella valle di Faul a “Vivere coerentemente il Vangelo con la famiglia umana, al passo con i tempi” , racchiude i temi che papa Ratzinger ha sviluppato nel pomeriggio di domenica 6 settembre 2009 a Bagnoregio, di fronte a tantissimi fedeli ed al sindaco Francesco Bigiotti, rendendo omaggio all’insigne maestro di pensiero e fonte di ispirazione teologica: con Bonaventura – primo teologo dell’Ordine di Francesco di Assisi, la cui dottrina fu oggetto della Tesi del giovane teologo Josef Ratzinger – per papa Benedetto XVI, accompagnato da mons. Chiarinelli “spira già il soffio di un tempo nuovo in cui il desiderio dello splendore dell’altro mondo è plasmato da un profondo amore per questa terra sulla quale noi viviamo. Alla chiesa che spera nella pace per un “giorno avvenire” è affidato l’amore per il presente”.
Il viaggio ascensionale verso Dio si riverbera nella bellezza del creato e delle sue creature. Una chiara esortazione alla tutela dell’ambiente da attuare con la forza della fede e della ragione. La visita di Benedetto XVI, consumata così brevemente nello spazio di una giornata, era ormai consegnata alla storia.
(*) direttore responsabile Rivista Il Centro Italia (da “Il Centro Italia” EDIZIONE SPECIALE 13 settembre 2009).