NewTuscia – VITERBO – L’attività dei Carabinieri della Compagnia di Viterbo per il contrasto alle truffe a danno di anziani è in questi giorni proseguita senza sosta anche nell’abitato di San Martino al Cimino, dove sono stati denunciati altri due giovani napoletani ritenuti responsabili di aver tentato il raggiro di un pensionato del posto la mattina dello scorso 13 dicembre.

I militari della locale Stazione hanno ricostruito come questi fossero giunti sotto casa della vittima con autovettura a noleggio; uno dei due si sarebbe presentato al citofono quale impiegato delle poste, richiedendo denaro a titolo di pagamento di presunti oneri connessi a sinistro stradale in cui sarebbe incorso un figlio del sammartinese – mai avvenuto. Nella circostanza sedicenti “maresciallo” e “avvocato”, avrebbero telefonato alla vittima su utenza fissa e mobile sostenendo medesime argomentazioni pretestuose per convincerlo ad aprire la porta e consegnare il denaro. Il pensionato insospettitosi non avrebbe aperto la porta, inducendo i due giovani (qui in fotografia) ad allontanarsi, per essere poi fermati dai Carabinieri nella vicina frazione di Tobia.

In questo caso la truffa è stata evitata grazie alla prontezza della vittima che, come è sempre stato ricordato in questi giorni, non si è fidato quando ha ricevuto questa richiesta assolutamente insolita ed ha allertato immediatamente i carabinieri. Sono ormai numerosi gli episodi in cui  i militari dell’Arma sono intervenuti, sventando sul nascere o scoprendo a posteriori gli autori di questi delitti particolarmente odiosi. Purtroppo è un fenomeno che non accenna a diminuire e si ripetono sempre gli appelli alla cittadinanza tutta a prestare la massima attenzione ed a tutelare i propri cari in là con gli anni.

PRESUNZIONE DI INNOCENZA

Il soggetto indagato è persona nei cui confronti vengono fatte indagini durante lo svolgimento dell’azione penale; nel sistema penale italiano la presunzione di innocenza, art 27 Costituzione, è tale fino al terzo grado di giudizio e la persona indagata non è considerata colpevole fino alla condanna definitiva.

Il presente comunicato viene inoltrato su autorizzazione della Procura della Repubblica di Viterbo, dato l’interesse pubblico alla divulgazione della notizia.