Stefano Stefanini
NewTuscia – VITERBO – Oggi sabato 3 dicembre la Diocesi di Viterbo accoglierà il nuovo Vescovo mons. Orazio Francesco Piazza. In questo momento di gioia per la comunità’ religiosa e civile ci e’ gradito rileggere la lettera di saluto che il nuovo Pastore diocesano ha indirizzato alla Chiesa locale il 7 ottobre, giorno dell’annuncio della sua nomina, lettera che contiene “in nuce” alcune significative anticipazioni sui tratti pastorali e umani del presule.
In particolare abbiamo notato la particolare attenzione dedicata da mons. Orazio Francesco, al sociale – come testimoniato, tra l’altro, dall’attività svolta di docente di Etica Sociale e dalla promozione del Centro Studi Sociali intitolato al prof. Vittorio Bachelet – al mondo del lavoro a coloro che portano il peso dei difficili settori del lavoro e dell’economia, a coloro che si dedicano al difficile ma necessario cammino della carità politica, all’impegno per la legalità, la giustizia e il bene comune.
Il saluto del nuovo Vescovo è andato a coloro che si dedicano, nella responsabilità istituzionale del servizio civile e sociale, a rendere praticabile una dignitosa qualità della vita; alla complessa realtà della formazione, nella scuola di ogni ordine e grado, nell’università e nella ricerca.
Un significativo riconoscimento è stato rivolto dal nuovo pastore diocesano al mondo della sanità, così provato da questo lungo periodo pandemico, agli uomini e donne del volontariato che, con la loro generosità, non solo intervengono nei bisogni, ma sono consolazione che toglie dalla solitudine.
Non è mancato il saluto a quanti valorizzano il territorio nelle vie della cultura, dell’arte, dello sport, del turismo e spettacolo, ai custodi dei valori della tradizione popolare.
Un forte abbraccio di condivisione è andato agli anziani ed ai malati, presenza feconda di vita che merita riconoscenza, rispetto e cura.
Si è rivolto ai giovani, sottolineando l’entusiasmo con cui si deve affrontare la vita, soprattutto nei momenti di delusione e di sconforto. Mons. Piazza ha poi definito bambini, gioia per tutti, perché possiate crescere in un contesto affettivo di tutela e serenità.
Mons. Orazio Francesco ha poi definito la comunità diocesana come una carovana in cammino “Synodìa”: in questa comunità itinerante i “synòdoi”, le persone, diverse per condizione e situazione, concorrono a raggiungere la meta della vita in pienezza a cui il Signore, insieme, ci chiama.
Queste le parole che riassumono l “A tutti voi, fin da ora, assicuro l’attenzione e la dedizione di una carità pastorale che non desidera altro che il vostro bene nel desiderio di tessere, insieme, la trama delle buone relazioni e dell’amicizia sociale.
Accoglietemi tra voi come padre, fratello e amico, chiamato da Cristo a far crescere una chiesa bella e gioiosa, esperta in umanità, capace di raccogliere uva anche tra le spine (Agostino); una chiesa incarnata nel quotidiano, tra le sue difficoltà e attese (Costituzione Conciliare Gaudium ed Spes1).
Noi ci associamo all’augurio di benvenuto e di buon lavoro che rivolgiamo, anche a nome di tutti i colleghi della nostra Redazione giornalistica, a mons. Orazio Francesco Piazza, assicurando particolare attenzione al suo magistero e al suo servizio pastorale alla Chiesa di Viterbo.