Stefano Stefanini
NewTuscia – “Investi nel nostro pianeta” è il tema scelto dalla Ong Earthday, riconosciuta dal segretario dell’Onu, per la 52esima edizione della Giornata mondiale della Terra che si celebra oggi in tutto il mondo: fra le azioni che ognuno di noi può fare, la prima, la più importante, è la pace.

Garantire la pace tra i popoli. Ma è anche il momento delle soluzioni, l’ora delle risposte alla crisi climatica.
Dalla mobilitazione fisica di milioni di individui promossa fino al 2019, nelle ultime edizioni la Giornata della Terra si trasforma anche in un evento digitale. Una gigantesca maratona virtuale che, per 24 ore, attraverserà il Pianeta e raccoglierà azioni grandi e piccole, testimonianze e impegni a favore del Pianeta.
Oggi la celebrazione in tutto il mondo mira ad accelerare nella lotta contro il cambiamento climatico e mobilitare governi, cittadini e imprese.
Ognuno di noi può fare la singola differenza. Ognuno di noi può fare qualcosa per il Pianeta. Ognuno di noi può investire per il benessere della Nostra Casa.
Daniela Fassini sul quotidiano Avvenire di oggi mette in evidenza le parole della Ong Earthday: Eppure continuiamo a sostenere tecnologie che sono dannose per la crescita futura. I sussidi al settore fossile sono stimati in 11 milioni di dollari ogni minuto, nel mondo, per un totale di 5.900 miliardi di dollari in un anno. «Dobbiamo costruire una cittadinanza globale che padroneggi il concetto di cambiamento climatico e sia ispirata dall’educazione ambientale ad agire in difesa del pianeta», è l’appello della presidente di Earthday, Kathleen Rogers.
Il programma per la 52esima edizione della Giornata della terra punta a mobilitare, come negli scorsi anni, un miliardo di persone in tutto il mondo. Le iniziative italiane erano tradizionalmente incentrate sul Villaggio per la Terra di Earth Day Italia e Movimento dei Focolari, inaugurato da Papa Francesco nel 2016, a villa Borghese, l’indomani dell’accordo sul clima di Parigi. Dal 2020, a causa dell’emergenza Covid, la manifestazione si è trasformata nella maratona multimediale, #OnePeopleOnePlanet.
Quattordici ore di eventi saranno trasmesse in live streaming su Raiplay dall’Auditorium della Nuvola di Fuksas a partire dalle 8.30 di stamattina e vedrà rappresentanti del governo, come il ministro delle Infrastrutture e mobilità sostenibili, Enrico Giovannini, della scienza, come il fisico del clima del Cnr, Antonello Pasini, della cultura e dello spettacolo come Raoul Bova e Drusilla Foer e della società civile.
La giornata culminerà alle 21 con il concerto “La voce della Terra” che vedrà la partecipazione straordinaria di Giovanni Allevi ambassador dell’Earth Day European Network.
«Accelerare la transizione verde e sostituire i combustibili fossili. Oltre a contrastare la crisi climatica ci rende più liberi dalla dipendenza dal gas e petrolio di importazione. Dipendenza che stiamo pagando pesantemente a seguito della guerra scatenata dall’invasione dell’Ucraina» sostiene Ermete Realacci, presidente della Fondazione Symbola.
«Esiste già oggi un’Italia che affronta la sfida alla crisi climatica. Sono 441mila, secondo il rapporto GreenItaly della Fondazione Symbola e di Unioncamere, le imprese che negli ultimi cinque anni hanno scommesso sulla green economy e sono 3,1 milioni i green jobs.
Difendere l’ambiente e affrontare con coraggio le crisi climatica non è solo necessario ma rappresenta una grande occasione per rendere la nostra economia e la nostra società più a misura d’uomo e per questo più capaci di futuro come affermiamo nel Manifesto di Assisi», aggiunge.
Tra le diverse iniziative, inoltre, Wwf annuncia la realizzazione di 24 nuove Aule natura nel 2022, per un totale di 36 aree verdi nelle scuole, dove 15.260 studenti potranno fare lezione all’aperto e toccare con mano la biodiversità dei loro territori.
Il 22 aprile di ogni anno L’Earth Day (Giornata della Terra) è la più grande manifestazione ambientale del pianeta, l’unico momento in cui tutti i cittadini del mondo si uniscono per celebrare la Terra e promuoverne la salvaguardia.
La Giornata della Terra, momento fortemente voluto dal senatore statunitense Gaylord Nelson e promosso ancor prima dal presidente John Fitzgerald Kennedy, coinvolge ogni anno fino a un miliardo di persone in ben 192 paesi del mondo. Le Nazioni Unite celebrano l’Earth Day ogni anno, un mese e due giorni dopo l’equinozio di primavera, il 22 aprile.
La giornata della Terra e‘ nata il 22 aprile 1970 per sottolineare la necessità della conservazione delle risorse naturali della Terra.
I gruppi ecologisti lo utilizzano come occasione per valutare le problematiche del pianeta: l’inquinamento di aria, acqua e suolo, la distruzione degli ecosistemi, le migliaia di piante e specie animali che scompaiono, e l’esaurimento delle risorse non rinnovabili.
Si insiste in soluzioni che permettano di eliminare gli effetti negativi delle attività dell’uomo; queste soluzioni includono il riciclo dei materiali, la conservazione delle risorse naturali come il petrolio e i gas fossili, il divieto di utilizzare prodotti chimici dannosi, la cessazione della distruzione di habitat fondamentali come i boschi umidi e la protezione delle specie minacciate.
L’idea della creazione di una “Giornata per la Terra” fu discussa per la prima volta nel 1962.
In quegli anni le proteste contro la guerra del Vietnam erano in aumento, ed al senatore Nelson venne l’idea di organizzare un “teach-in” sulle questioni ambientali. Nelson riuscì a coinvolgere anche noti esponenti del mondo politico come Robert Kennedy, che nel 1963 attraversò ben 11 Stati del Paese tenendo una serie di conferenze dedicate ai temi ambientali.
L’Earth Day prese definitivamente forma nel 1969 a seguito del disastro ambientale causato dalla fuoriuscita di petrolio dal pozzo della Union Oi al largo di Santa Barbara, in California, a seguito del quale il senatore Nelson decise fosse giunto il momento di portare le questioni ambientali all’attenzione dell’opinione pubblica e del mondo politico. “Tutte le persone, a prescindere dall’etnia, dal sesso, dal proprio reddito o provenienza geografica, hanno il diritto ad un ambiente sano, equilibrato e sostenibile”.
Il 22 aprile 1970, ispirandosi a questo principio, 20 milioni di cittadini americani si mobilitarono per una manifestazione a difesa della Terra. I gruppi che singolarmente avevano combattuto contro l’inquinamento da combustibili fossili, contro l’inquinamento delle fabbriche e delle centrali elettriche, i rifiuti tossici, i pesticidi, la progressiva desertificazione e l’estinzione della fauna selvatica, improvvisamente compresero di condividere valori comuni.
Migliaia di college e università organizzarono proteste contro il degrado ambientale: da allora il 22 aprile 1970 prese il nome di Earth Day, la Giornata della Terra.La Giornata della Terra diede una spinta determinante alle iniziative ambientali in tutto il mondo e contribuì a spianare la strada al Vertice delle Nazioni Unite del 1992 a Rio de Janeiro.
Nel corso degli anni l’organizzazione dell’Earth Day si dota di strumenti di comunicazione più potenti arrivando a celebrare il proprio ventesimo anno di fondazione con una storica scalata sul monte Everest in cui un team formato da alpinisti statunitensi, sovietici e cinesi, realizzò un collegamento mondiale via satellite. Al termine della spedizione tutta la squadra trasportò a valle oltre 2 tonnellate di rifiuti lasciati sul monte Everest da precedenti missioni.
Nel corso degli anni la partecipazione internazionale all’Earth Day è cresciuta superando oltre il miliardo di persone in tutto il mondo: è l’affermazione della “Green Generation”, che guarda ad un futuro libero dall’energia da combustibili fossili, in favore di fonti rinnovabili, alla responsabilizzazione individuale verso un consumo sostenibile, allo sviluppo di una green economy e a un sistema educativo ispirato alle tematiche ambientali.