Stefano Stefanini
NewTuscia – VITERBO – Un recente comunicato della Lega di Viterbo pone in risalto la recente firma della convenzione tra il comune di Viterbo ed il Ministero delle Infrastrutture e della mobilità sostenibili, guidato dal ministro Enrico Giovannini, sottoscrizione che apre la stagione della progettazione e della successiva speriamo rapida cantierizzazione delle progettualità per varie opere per il cospicuo importo di 22 milioni e 500mila Euro, comprensivi di 15 milioni di contributo statale.
L’utilizzazione delle risorse progettuali denominate Pinqua (Programma innovativo nazionale per la qualità dell’abitare) grazie per l’impegno dell’ex assessore della Lega Claudio Ubertini dell’amministrazione Arena e degli uffici comunali competenti ha consentito l’ottenimento da parte del comune di Viterbo del più grande finanziamento mai ricevuto dall’ente, come riporta lo stesso comunicato diramato dalla Lega Viterbo.
Per Viterbo beneficeranno dunque di questo notevole investimento i quartieri Carmine, Pilastro e Santa Barbara nella graduatoria del PinQua, programma innovativo nazionale per la qualità dell’’abitare, 2,82 miliardi di euro per i 159 progetti di regioni, comuni e città metropolitane.
Le regioni italiane hanno contribuito all’attuazione del Programma Innovativo Nazionale per la Qualità dell’Abitare (PinQua).
Il Ministro delle Infrastrutture e Mobilità Sostenibili Enrico Giovannini aveva firmato e pubblicato il Decreto di approvazione della graduatoria di cui al Programma innovativo nazionale per la Qualità dell’Abitare (PINQUA), come previsto dal bando nazionale (ex DM n. 395 del 16 settembre 2020).
Gli interventi del comune di Viterbo rientrano nelle 159 proposte di progetti di rigenerazione urbana e di edilizia residenziale pubblica presentate da Regioni, Comuni e Città Metropolitane per un valore complessivo di 2,82 miliardi di euro.
Lo stanziamento ottenuto per la città di Viterbo dal Ministero delle Infrastrutture per la Qualità dell’abitare prevede la realizzazione di progetti che andranno a incidere sui quartieri Carmine, Pilastro e Santa Barbara. Gli interventi riguarderanno la manutenzione della cinta muraria, verde pubblico piste ciclabili e parcheggi. Anche il progetto di recupero e valorizzazione del complesso di San Simone e Giuda a Viterbo promosso dalla regione Lazio è stato ammesso al finanziamento, per 15 milioni di euro
Con il decreto del Ministro delle Infrastrutture e la Mobilità Sostenibili, Enrico Giovannini, vengono assegnati 2,8 miliardi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr) e circa 20 milioni derivanti da residui 2019 e 2020 per attuare il Programma Innovativo Nazionale per la Qualità dell’Abitare (PinQua).
Il 40% dei fondi verrà destinato a progetti da realizzare nelle regioni del Mezzogiorno. Gli interventi previsti sono finalizzati a ridurre il disagio abitativo aumentando il patrimonio di edilizia residenziale pubblica, a rigenerare il tessuto socioeconomico dei centri urbani, a migliorare l’accessibilità, la funzionalità e la sicurezza di spazi e luoghi degradati, spesso localizzati nelle periferie.
“Le persone sono al centro del Pnrr e il finanziamento di questi progetti segna un punto di svolta nelle politiche per la rigenerazione urbana su tutto il territorio nazionale, al fine di migliorare in modo significativo il benessere e l’inclusione sociale”, ha commentato il Ministro Giovannini. “Le risorse del Piano consentono di rigenerare, attraverso progetti di qualità, il tessuto urbano in un’ottica di sostenibilità non solo economica e sociale, ma anche ambientale, evitando ulteriore consumo di suolo nel rispetto del principio europeo del Do not significant harm. Proprio per le ricadute positive di questi progetti sulle comunità e sui territori – aggiunge il Ministro – auspichiamo che le Regioni e le altre amministrazioni locali riescano a trovare fondi aggiuntivi per realizzare quegli interventi che, pur avendo superato positivamente la valutazione di merito, non hanno un’adeguata copertura finanziaria”.
I progetti che beneficeranno dei finanziamenti sono stati selezionati nei mesi scorsi dall’Alta Commissione per l’attuazione del programma, tenendo conto, per la prima volta in modo esplicito, del principio del Next Generation EU di ‘non arrecare danno significativo all’ambiente’ (do not significant harm, DNSH) e sulla base di indicatori di impatto sociale, culturale, economico finanziario e tecnologico.
In coerenza con i tempi di realizzazione delle opere del Pnrr, gli interventi ammessi al finanziamento dovranno essere realizzati e resi fruibili entro il 31 marzo 2026, una scadenza più ravvicinata rispetto a quella stabilita originariamente.
Per questo gli enti beneficiari hanno avuto l’onere di trasmettere al Ministero, entro 30 giorni dalla data di pubblicazione del decreto, il cronoprogramma dei singoli progetti rimodulato sulla nuova scadenza per confermare la volontà di aderire al programma. In caso contrario, si provvederà allo scorrimento della graduatoria. Lo stesso decreto prevede che le altre proposte presentate, ritenute ammissibili dall’Alta Commissione ma per le quali la dotazione finanziaria non è sufficiente, potranno essere ammesse a finanziamento se verranno reperite ulteriori risorse.

Tra i 159 interventi ammessi in graduatoria, 8 sono classificati ‘progetti pilota’ ad alto rendimento.
Ad esempio il progetto per Bari è finalizzato alla riorganizzazione dell’area in prossimità della stazione ferroviaria centrale come cerniera di congiunzione tra il centro storico e l’area urbana moderna, come nel progetto di Viterbo che collegherà i quartieri periferici attraverso una pista ciclabile.
Nei PINQUA aprovati ed in fase di attuazione e’ previsto un insieme integrato di interventi infrastrutturali per la mobilità multimodale, oltre a interventi di riqualificazione e ristrutturazione urbanistica con la creazione di nuovi spazi verdi e l’aumento di servizi, si tratta di progetti pilota, volti al risanamento di aree periferiche attraverso la demolizione di vecchie abitazioni e la riqualificazione del patrimonio destinato all’edilizia residenziale sociale, il recupero e la rigenerazione di spazi e immobili, soprattutto nelle aree ad alta densità abitativa, per migliorare la qualità ambientale e la resilienza ai cambiamenti climatici.
Altri progetti pilota puntano a contrastare il fenomeno dello spopolamento di alcuni quartieri recuperando abitazioni da mettere a disposizione delle famiglie in difficoltà e migliorando la fruibilità di spazi e servizi sociali.