NewTuscia – Viterbo – Si è tenuto questa mattina l’incontro pubblico sul tema del deposito nazionale di rifiuti radioattivi, presso la Sala Consiliare della Provincia di Viterbo, in via Saffi, introdotto e moderato dal Presidente della Provincia Alessandro Romoli.

“Siamo qui oggi per ribadire la nostra non-disponibilità ad accogliere i rifiuti radioattivi nel nostro territorio” – il sunto di quanto detto a inizio riunione da Romoli.

L’assessore regionale Massimiliano Valeriani, in Sala per rappresentare l’Amministrazione Regionale, si fa portavoce di questa, ribadendo la contrarietà ai rallentamenti e al “rimandare” del Governo su questo discorso.
“Sono state individuate 67 ipotesi di localizzazione per aree idonee, di cui 22 nella nostra regione. E sono proprio tante, per lo splendido territorio della Tuscia. – sostiene, per poi tuonare – Dallo stesso istante in cui questa vicenda si è resa pubblica, abbiamo detto NO!.”

“La preoccupazione del territorio della Tuscia, è la nostra preoccupazione. […] Per prendere le difese di questa zona, abbiamo affrontato delle considerazioni che vanno oltre la Tuscia. – continua – Siamo assolutamente tranquilli di aver fatto tutto quello che dovevamo fare.”

E’ intervenuto anche il vice-sindaco di Montalto di Castro, Luca Benni: “E’ inutile dire che tutto quello che abbiamo fatto è e sarà nell’ottica di una valorizzazione del nostro dialogo costruttivo affinché questa possibilità delle scorie nella Tuscia venga scongiurata. La nostra contrarietà ormai è evidente, e quello che noi pensiamo come Amministrazione Comunale e territorio, in sinergia con tutti i Comuni della provincia, è ormai chiaro e insindacabile.”

Famiano Crucianelli, presidente del Biodistretto della via Amerina e delle Forre, e Marzia Marzoli, presidente di Italia Nostra sezione Etruria, hanno preso in seguito la parola, ribadendo l’urgenza di un intervento veloce e chiaro, e chiedendo maggiori informazioni su tempistiche e programmi d’intervento, considerato anche il silenzio recente della Sogin in merito alla questione.

L’assessore regionale Enrico Panunzi si è detto opposto come gli altri, rispondendo però in particolare a Crucianelli e Marzoli: “Gli atti della Sogin sono stati secretati per anni. Sono d’accordo sulla scarsa chiarezza, ma la scarsa chiarezza fa il paio con la secretazione.”

Il Comitato Maremma, tornando sui “momenti di silenzio” troppo frequenti, ha ribadito la necessità di creare un tavolo tecnico, necessità in realtà già precedentemente accennata da Italia Nostra, per rimanere sempre aggiornati sulla situazione.

Angelo di Giogio, del Comitato Montalto Futura, ci ha tenuto dal canto suo a ribadire il “ruolo discutibile” di Sogin e la posizione di difficoltà della società statale. Il Comitato Verde Tuscia, invece, ha sottolineato la totale disinformazione del territorio sulla questione.

Infine, la chiusura di Romoli: “L’impegno della Provincia nei giorni a seguire sarà quello di ascoltare le varie esperienze e formare una cabina di regia“.