56ª Giornata mondiale delle Comunicazioni sociali
Stefano Stefanini *
NewTuscia – VITERBO – “Ascoltate!” è il tema che Papa Francesco ha scelto per la 56ª Giornata mondiale delle Comunicazioni sociali, che si celebra nel 2022. Il testo del Messaggio verrà reso noto oggi, memoria di San Francesco di Sales patrono dei giornalisti e del mondo dell’informazione.
Dopo il Messaggio del 2021 che era centrato sull’andare e vedere, si legge nella nota della Sala Stampa della Santa Sede, nel nuovo Messaggio il Santo Padre “chiede al mondo della comunicazione di reimparare ad ascoltare”: “La pandemia ha colpito e ferito tutti e tutti hanno bisogno di essere ascoltati e confortati. L’ascolto è fondamentale anche per una buona informazione. La ricerca della verità comincia dall’ascolto. E così anche la testimonianza attraverso i mezzi della comunicazione sociale.

Ogni dialogo, ogni relazione comincia dall’ascolto. Per questo, per poter crescere, anche professionalmente, come comunicatori, bisogna reimparare ad ascoltare tanto”. “Gesù stesso ci chiede di fare attenzione a come ascoltiamo”, conclude la nota, perché “per poter veramente ascoltare ci vuole coraggio, ci vuole un cuore libero e aperto, senza pregiudizi”: “In questo tempo nel quale la Chiesa tutta è invitata a mettersi in ascolto per imparare ad essere una Chiesa sinodale, tutti siamo invitati a riscoprire l’ascolto come essenziale per una buona comunicazione”.
“La pandemia – si legge nella nota – ha colpito e ferito tutti e tutti hanno bisogno di essere ascoltati e confortati. L’ascolto è fondamentale anche per una buona informazione. La ricerca della verità comincia dall’ascolto. E così anche la testimonianza attraverso i mezzi della comunicazione sociale. Ogni dialogo, ogni relazione comincia dall’ascolto. Per questo, per poter crescere, anche professionalmente, come comunicatori, bisogna reimparare ad ascoltare tanto”.
La nota ricorda che nel Vangelo Gesù in persona “chiede di fare attenzione a come ascoltiamo”. Anche perché, osserva, “per poter veramente ascoltare ci vuole coraggio, ci vuole un cuore libero e aperto, senza pregiudizi”.
La conclusione chiama in causa la comunità ecclesiale nella sua totalità, in un tempo in cui “è invitata a mettersi in ascolto per imparare ad essere una Chiesa sinodale”: tutti “siamo invitati a riscoprire l’ascolto come essenziale per una buona comunicazione”.
Come operatori dell’informazione dovremo accogliere con gratitudine l’invito del Pontefice, come sollecitazione deontologica che ci riporta alle radici più profonde delle regole della nostra professione: ascolto attento per una comunicazione qualificata.
* vice direttore www,newtuscia.it Italia