NewTuscia – VITERBO – Il dato è allarmante. O almeno, lo è per chi non ha il super green-pass, considerato che quasi tutte le restrizioni da zona arancione non saranno valide nei confronti di chi è in regola/nei tempi con le somministrazioni del vaccino anti-Covid.

Il passaggio di colore per le regioni, che ultimamente ha visto modificare le proprie condizioni d’essere con soglie più connesse al numero dei ricoveri e meno a quello dei contagi, incute timore a svariate regioni italiane; in una situazione che conta sole 6 regioni in bianco, le gialle, al momento, a maggior rischio d’arancione sono: Friuli Venezia Giulia, Valle d’Aosta, Piemonte, Liguria, Lombardia, Calabria e proprio il Lazio con la nostra città di Viterbo.

Nella Città dei Papi la cifra dei ricoverati, attualmente, è 35, e 3 sono in terapia intensiva; certo non un dato propriamente da zona arancione, ma ciò che conta è l’insieme dei dati regionali e dunque il singolo Comune, eventualmente, non rimarrebbe escluso.

Proprio ieri, in tutto il Lazio, i ricoveri per Covid19 in regime ordinario sono giunti a quota 1583: siamo al 25%, vicini di 5 punti percentuali alla soglia limite di 30%. Si osservi anche il dato delle terapie intensive (21%) e, seppur con minor peso, dei contagi, che sono già da ora al di sopra del limite: se la tendenza non dovesse invertirsi e la curva continuare a salire con questi ritmi, difficilmente si potrà evitare un rafforzamento delle restrizioni.

Nella mattinata di lunedì, peraltro, l’assessore alla Sanità regionale Alessio D’Amato, ha ammesso durante una conferenza alla Cittadella della Salute viterbese che il picco si dovrebbe raggiungere intorno alla fine del mese: se si considerassero i giorni mancanti moltiplicando per la situazione attuale e la previsione si prendesse per certa, allora sarebbe inevitabile pensare di giungere in arancione nel giro di 1-2, massimo 3 settimane (presumibilmente tra il 17 e il 24 gennaio).

Si ricorda che, in caso di mancato super green-pass, in zona arancione ci si potrebbe spostare tra comuni differenti solo con documentato tampone negativo, e che non si potrebbe accedere ai negozi dei centri commerciali nei giorni festivi e prefestivi, oltre che partecipare ad attività sportive di contatto, se anche all’aperto.

Chi non dovesse avere super green-pass o tampone, pertanto, tornerebbe a una sorta di “semi-lockdown“, poiché gli spostamenti concessi fuori dal Comune sarebbero solo quelli giustificati da motivi di lavoro, salute o stretta necessità.