NewTuscia – ROMA – Riceviamo  e pubblichiamo.

È stato siglato giovedì 23 dicembre 2021, a Palazzo Vidoni in Roma, l’accordo di lavoro per il triennio 2019-2021.

Al di là dei facili entusiasmi il Sindacato ITAMIL Esercito auspica che la prossima concertazione veda i veri attori protagonisti, cioè i sindacati militari legittimamente riconosciuti a sedere ai tavoli per rappresentare i diritti delle rispettive categorie.

“Entrando nel merito dell’accordo che riconosce, tra l’altro, aumenti economici a un regime di circa 128 euro medi lordi, comprese le competenze accessorie, evidenziamo che si tratta di un contratto normale e l’unico possibile in epoca di pandemia, crisi economica mondiale, con alcune attività lavorative al collasso e un alto numero di cittadini che si trovano alle soglie della povertà. Infatti, secondo alcune informazioni che stiamo verificando, sembrerebbe che siamo ben lontani da privilegi riconosciuti ad alcune categorie con incrementi sostanziali su straordinari e indennità di comando ottenuti senza concertazione.  Su questi aspetti ITAMIL chiederà chiarimenti al Vertice Politico attraverso la procedura dell’accesso civico.

Pertanto, non intendiamo esaltare un contratto povero di risorse ma che contiene importanti linee di principio sul pagamento degli accessori.

Il Cocer tra mille difficoltà ha fatto il possibile e speriamo che sia l’atto conclusivo della propria attività.

Di sicuro il Ministro della Difesa ci conferma l’impressione originaria di tener più in considerazione l’industria militare che il personale militare e le parti sociali che non incontra.

In merito al contratto, riteniamo infine positivo che ulteriori risorse siano state previste per finanziare la contrattazione e la concertazione a livello di ogni singola amministrazione per l’efficienza dei servizi istituzionali.

L’accordo introduce istituti normativi di particolare spessore sociale in materia di tutela della genitorialità, di congedo solidale, che prevede in particolare la cessione delle ferie per assistere i figli minori con necessità di cura e assistenza costante, nonché di tutela della donna militare dipendente da inserire in percorsi di protezione a seguito di violenza di genere. Il personale interessato potrà fruire dei riconoscimenti retributivi nei primi mesi del 2022.

In merito poi alle promesse del governo per la valorizzazione del ruolo “Direttivo” confermiamo le nostre personali preoccupazioni, perché a un incremento delle responsabilità non è seguito un adeguato riconoscimento economico.

Su questo riteniamo nel futuro occorra uno sforzo serio, per riconoscere economicamente e professionalmente le qualifiche speciali dei Graduati e Sergenti per i quali l’unica vera novità è rappresentata dalla stelletta sul grado.

Attendiamo di conoscere anche le norme introdotte dalla legge di stabilità, per comprendere se sono state recepite alcune proposte volte a rendere efficace la nostra specificità in materia di benefit e previdenza che rappresenta una delle battaglie intraprese dal nostro Sindacato nel 2021,  portata in parlamento dall’Onorevole Paolo Russo, ottenendo di fatto la risposta della Sottosegretaria di Stato alla Difesa Onorevole Stefania Pucciarelli.

Sindacato ITAMIL Esercito