NewTuscia – VITERBO – Tra gli indagati nella maxi operazione a carico di appartenenti a sodalizi No vax- No Green pass che secondo gli investigatori erano volti, a vario titolo, al proselitismo, reclutamento di affiliati e istigazione a compiere blitz contro gli hub vaccinali, ci sarebbe anche un cittadino della Tuscia, un uomo che avrebbe reclutato su Telegram i “Guerrieri ViVi”.
Tra le 29 perquisizioni effettuate dagli agenti della Digos di Firenze coordinati dalla Direzione Centrale della Polizia di Prevenzione, anche l’abitazione di Civita Castellana di un 45enne indagato per associazione a delinquere finalizzata a danneggiamenti e imbrattamenti aggravati. Uno dei leader secondo la Digos: sarebbe stato uno degli amministratori del presunto gruppo che avrebbe anche dato le direttive ai Guerrieri tra incitamenti e consigli su come eludere le telecamere e non farsi riconoscere, anche se materialmente non avrebbe compiuto danneggiamenti.
Il presunto sodalizio, il cui simbolo è formato da una doppia V racchiusa da un cerchio rosso, non aveva una base operativa, avrebbe invece agito via Telegram, applicazione che consentiva l’anonimato, dove ogni membro aveva non un nome ma un numero di matricola. Se gli amministratori rivestivano un ruolo direttivo, i Guerrieri, che erano affiliati dopo aver superato una prova e postato le foto delle loro azioni di vandalismo, rappresentavano la “manovalanza”. Tramite Facebook veniva fatta una sorta di propaganda volta ad acquisire proseliti; entrati nelle chat, gli aspiranti Guerrieri dovevano ascoltare una serie di audio, realizzate con voci contraffatte, il cui contenuto riguardava l’instaurazione di un nuovo ordine mondiale. Una volta terminata la “formazione”, l’aspirante Guerriero doveva superare la prova sotto la guida di un tutor.
Le azioni che venivano incitati a compiere, riguarderebbero soprattutto sabotaggi della campagna di vaccinazione contro il Covid e la pubblicazione di post denigratori nei confronti di politici e infettivologi.
L’operazione non avrebbe nulla a che vedere con le buste contenenti minacce e proiettili recapitate alla Cittadella della Salute di Civita Castellana circa un mese fa, o con il danneggiamento del centro vaccinale della cittadina.