Tribunale di Viterbo

NewTuscia – VITERBO – “Stiamo provando a riallacciare i rapporti. Lo faccio per mio figlio”. La risposta alla domanda del pm, se fossero tornati insieme o avessero ripreso a frequentarsi nonostante il divieto di avvicinamento sull’uomo che ha denunciato. Una coppia con una relazione burrascosa iniziata bene ma proseguita con sempre maggiori difficoltà. Andati a vivere in casa di lei, sarebbero iniziati i problemi con la famiglia del compagno di cui era incinta e che avrebbe cominciato a bere dopo la perdita del lavoro e della morte del padre.

La donna, una 28enne residente nella zona dei Cimini, è parte offesa ma non parte civile nel processo iniziato ieri davanti al giudice Elisabetta Massini a carico dell’uomo con cui stava da un paio d’anni e da cui avrebbe avuto in figlio; la denuncia che lo ha portato davanti al giudice con l’accusa di maltrattamenti in famiglia aggravati dalla presenza del minore, sarebbe scattata lo scorso 4 gennaio, dopo quello che sembrerebbe un nuovo episodio di violenza dovuto all’alcol. Poche settimane prima, inoltre, i vicini avevano chiamato i carabinieri dopo aver sentito delle grida, ma la donna non avrebbe sporto denuncia ne fatto parola degli schiaffi ricevuti dal compagno.

Secondo la testimonianza della donna, lei era al volante della macchina e il figlio nel seggiolino quando l’ex compagno nel corso di una lite, ubriaco, l’avrebbe schiaffeggiata, presa per il collo e tirata per i capelli. Per paura di uscire dalla strada, inchiodando lo avrebbe fatto scendere dalla vettura.

Durante l’udienza la donna avrebbe ridimensionato l’episodio e quelli precedenti per cui l’uomo è finito a processo col giudizio immediato.