Prima la Tuscia con 7 bandiere, per educare il visitatore alla bellezza del paesaggio e dell’ambiente
Stefano Stefanini
NewTuscia – ROMA – Anche quest’anno il Touring Club ha assegnato 262 Bandiere aranzcioni ad altrettanti Borghi italiani. La Bandiera Arancione è pensata dal punto di vista del viaggiatore e della sua esperienza di visita: viene assegnata alle località che non solo godono di un patrimonio storico, culturale e ambientale di pregio, ma sanno offrire al turista un’accoglienza di qualità.
Il Touring Club 23 anni fa ha colto per primo ed evidenziato il potenziale turistico dei piccoli centri dell’entroterra. Insieme a Regioni, Comuni e altre reti, ha contribuito a mutare radicalmente consapevolezza, percezione e modello di sviluppo dell’Italia interna, dei borghi e dei piccoli comuni, contribuendo ad evolverli da ambito marginale a destinazione di tendenza.
“L’iniziativa è un esempio concreto dell’impegno della nostra Associazione nel prendersi cura dell’Italia come bene comune – afferma Franco Iseppi, Presidente del Touring Club Italiano – con l’obiettivo diffondere la conoscenza dei territori, soprattutto quelli meno noti, educando alla bellezza del paesaggio e dell’ambiente.”
Il turismo nelle Bandiere Arancioni è un turismo slow, autentico, accogliente e soprattutto rispettoso dell’ambiente e delle comunità ospitanti. Sostenibilità, innovazione sociale e sviluppo digitale assumono, quindi, un nuovo peso nel Modello di Analisi Territoriale che soggiace all’iniziativa, con nuovi indicatori, sempre più sfidanti e stimolanti per le piccole località che decidono di intraprendere il percorso verso la Bandiera Arancione e in totale coerenza con i 17 obiettivi (Sustainable Development Goals, SDGs) dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite per lo Sviluppo Sostenibile.
Ripercorriamo insieme l’itinerario proposto da Touring Club nella selezione dei Borghi della,nostra regione e in particolare della Tuscia.
C’è un filo arancione che unisce 19 comuni del Lazio. È quello del Touring Club Italiano che ogni anno assegna le “bandiere arancioni” a tutte quelle località che si contraddistinguono per autenticità, un’offerta di eccellenza ed un’accoglienza di qualità.
Dalla Tuscia al reatino passando per la Ciociaria fino alla provincia di Latina, ogni luogo che il nostro viaggio toccherà avrà qualcosa di particolare, di unico.
Partiamo dal viterbese che con le sue 7 bandiere arancioni è la provincia che ha ottenuto il maggior numero di riconoscimenti.
Caprarola, conosciuta per l’incantevole palazzo Farnese con i suoi affreschi. Per la realizzazione delle opere al suo interno lavorarono nel palazzo i più importanti artisti dell’epoca; visitare questo luogo vi farà tornare indietro nel tempo, nel lontano 1500!
Bomarzo a dominio sulla Valle del Tevere.
Da Caprarola ci spostiamo a Bomarzo per una sosta da brividi nel celebre Parco dei Mostri, fonte di ispirazione di artisti fra cui il famoso Salvador Dalì. Prima di visitare la Villa delle Meraviglie, vogliamo soffermarci nel borgo per ammirarne il fascino e la bellezza degli edifici costruiti con il peperino, la tipica pietra locale e assaggiare il dolce tipico del borgo: il biscotto di Sant’Anselmo!
Ci dirigiamo verso la via Francigena del Nord fino ad arrivare a Bolsena, la città del miracolo eucaristico, affacciata sulle rive dell’omonimo lago, il più grande d’Europa di origine vulcanica. Passeggiare per il suo centro storico sarà coinvolgente, rimarrete senza parole nell’osservare i luoghi simbolo di questo comune come Palazzo Cozza Crispo (oggi Del Drago) e la Fontana di San Rocco. Se siete amanti delle attività all’aria aperta il lago di Bolsena e il lungolago sono l’ideale per lo sport: vela, pesca sportiva, immersioni, trekking, mountain bike e passeggiate a cavallo.
Il borgo sospeso nel tempo di Calcata
Ecco quindi a Calcata, una meraviglia arroccata su uno sperone tufaceo nel Parco Naturale Regionale Valle del Treja. Calcata è tra i più suggestivi abitati in Italia ‘naturalmente’ fortificati, con le stradine tortuose, vietate alle automobili, spesso affacciate sugli incredibili panorami che le forre di tufo, rossastre, regalano.
Quanti di voi sanno dove fu girato il film L’armata Brancaleone di Mario Monicelli? Ve lo diciamo noi, a Vitorchiano, la quinta bandiera arancione della Tuscia. Un luogo davvero magico con le sue piazzette, i vicoli, i palazzi caratterizzati dalle scale esterne, i balconi e gli archi tutti di pietra scura, grigia, il peperino. Pochi sapranno che a Vitorchiano si trova l’unico Moai – le sculture dell’Isola di Pasqua – esistente al di fuori dell’Isola, assolutamente da non perdere!
Tuscania etrusca e medievale.
Ci spostiamo ora a Tuscania, uno dei primi centri che aderì al Cristianesimo, diventando una delle sedi vescovili italiane. Origini antichissime per un luogo tutto da scoprire! Vi consigliamo di visitare la Chiesa di San Pietro e la Chiesa di Santa Maria Maggiore. Tra i suoi musei più importanti sono da segnalare il Museo archeologico e le Necropoli Etrusche e Romane
L’ultimo comune della Tuscia che andremo a conoscere, dichiarano dal Touring, è Sutri con le sue antichissime origini risalenti all’età del bronzo. Le testimonianze di un passato importante sono molte ed affascinanti; dall’anfiteatro romano completamente scavato nel tufo alla necropoli etrusca; dalle antiche mura etrusche a quelle medioevali. Insomma, un vero e proprio viaggio indietro nel tempo.
Dalla Tuscia il nostro viaggio alla scoperta delle bandiere arancioni del Touring Club Italiano continua in Ciociaria, partendo con San Donato Val di Comino. Un labirinto di pietra caratterizzato da tortuose stradine, vicoli, piazzette, in un perfetto disegno medievale che aveva scopi difensivi anche nei confronti del clima. Sono diversi i luoghi che meritano di essere visitati: storia, tradizioni ed enogastronomia, un mix vincente per San Donato Val di Comino.
Mura Poligonali di Arpino
Giungiamo ad Arpino, la città di Cicerone e ci rechiamo nel borgo fortificato della Civita Vecchia – dominato dall’Acropoli – nella quale si può ammirare una straordinaria porta ogivale con arco a sesto acuto e quasi metà dell’originale cinta muraria formata da blocchi di pietra ciclopiche definite, vista la loro forma geometrica, Mura Poligonali. Il vasto territorio arpinate ha dato i natali a uomini illustri quali Marco Tullio Cicerone e Giuseppe Cesari, il Cavalier d’Arpino.
Salutato Arpino ci dirigiamo verso Collepardo che si inserisce nello splendido scenario dei monti Ernici, punteggiato di antiche abbazie, abissi carsici e grotte. Queste ultime sono di grande interesse naturalistico e meta di moltissimi appassionati e semplici turisti; parliamo delle Grotte di Collepardo, o “dei Bambocci”, per via delle singolari figure formate da stalattiti e stalagmiti e la grande voragine detta Pozzo d’Antullo. Ne avete mai sentito parlare?
Parlando di Collepardo è d’obbligo menzionare la Certosa di Trisulti, un suggestivo complesso monastico del XIII secolo rimaneggiato in età barocca, monumento nazionale dal 1873.
Il lungo filo arancione che collega i borghi della nostra regione ci porta ora nel cuore d’Italia, in provincia di Rieti, dove troviamo ben tre comuni; Labro, Leonessa e Casperia. Tre luoghi da visitare, scoprire e conoscere da vicino.
Labro, con la sua forma a ventaglio è il borgo affacciato sul lago di Piediluco e con alle spalle la catena del Terminillo. La zona è rinomata per il tartufo, con il quale si possono gustare deliziosi piatti, in particolare fettuccine, gnocchi e lasagne. Che dire, non vi resta che provare…
Leonessa, la città di san Giuseppe, vi delizierà per la bellezza del caratteristico borgo medievale – sapientemente ristrutturato nel 1500 – posto a 1000 metri sul livello del mare. Il Palio del Velluto e la Sagra della Patata sono i due eventi più importanti del comune che ogni anno richiamano un gran numero di turisti provenienti da tutta la regione e non solo.
Leonessa (RI)
Casperia è il borgo della Sabina dalla tipica forma a cipolla, dove il Medioevo ha lasciato un’ampia impronta ancora riconoscibile nella Porta di S. Maria detta anche Porta Reatina da dove si può ammirare l’orologio che segna l’ora canonica medievale. Le strade del centro storico sono a forma di bulbo a cerchi concentrici che via via si restringono, inerpicandosi sui versanti del colle per finire nella Piazza San Giovanni Battista.
Lasciamo la provincia di Rieti, il nostro viaggio continua in provincia di Roma, dove ci aspettano Nemi e Trevignano Romano. Pronti? Andiamo…
La prima tappa è Nemi, il paese delle fragoline, nel Parco dei Castelli Romani. Il paese si specchia nelle acque del suo lago in una cornice paesaggistica invidiabile e nel centro storico le botteghe artigiane mantengono vive le tradizioni, come il tombolo, antica arte che le sarte di Nemi continuano ad insegnare.
Dal lago di Nemi a quello di Bracciano per visitare Trevignano Romano, situato nella cosiddetta Tuscia Romana. Un centro ideale per gite nel Parco Naturale Regionale di Bracciano – Martignano. Oltre ad avere un piccolo e delizioso borgo medievale Trevignano Romano offre un bel lungolago alberato, esteso per circa 3 km, con molte strutture per la ristorazione e piacevoli scorci sul Lago.
Trevignano Romano
Dalla provincia di Roma a quella di Latina percorrendo la via Pontina andiamo a visitare gli incantevoli borghi di Fossanova, Bassiano, Campodimele e Sermoneta.
Partiamo da Fossanova dove spicca l’incantevole Abbazia, uno degli esempi più belli dell’architettura cistercense, la più bella del Lazio e forse la più bella d’Italia. Chiesa, convento, infermeria, stalla, ospizio per i pellegrini: ambienti dalla geometria perfetta, tutti costruiti con il solo aiuto degli scalpellini del luogo da un unico monaco che veniva direttamente dalla Francia.
Saliamo in macchina, con poco meno di mezz’ora arriveremo a Bassiano conosciuto per l’ottimo prosciutto crudo aromatizzato da una salsa ottenuta con aglio, pepe e vino bianco e caratterizzato da una lunga stagionatura. Il comune è caratterizzato da maestose mura fortificate, costruite dai Caetani, con nove torri e tre porte che definiscono la struttura a spirale del paese e mantengono l’aspetto originale dell’antico borgo.
Dopo un bel panino col prosciutto, ci dirigiamo verso la penultima bandiera arancione del nostro tour: Campodimele. Una piccola gemma nel Parco dei monti Aurunci, arroccata e con una struttura architettonica circolare e compatta tipica dei borghi medievali. Il comune è un delizioso affaccio sul Golfo di Gaeta. Da non perdere l’antichissimo Convento di Sant’Onofrio, costruito nel secolo XI dai monaci Benedettini.
Sermoneta
Ed eccoci arrivati a Sermoneta, tappa finale del viaggio. Questo caratteristico borgo medievale si adagia sui monti Lepini , il più integro e probabilmente il più suggestivo fra quelli della zona. Il castello Caetani è sicuramente l’emblema di Sermoneta, ma non è il solo. A breve distanza dal paese troviamo la splendida Abbazia di Valvisciolo, uno dei primissimi esempi di gotico-cistercense d’Italia.