NewTuscia – Ogni anno l’UNEP (il programma ambientale dell’ONU) fornisce, mediante la pubblicazione del documento Global Enviromental Outlook, una visione d’insieme sulla situazione ambientale del pianeta. Questa attività consta principalmente di un’attenta analisi degli effetti negativi provocati dall’uomo sulla natura e sul clima, che anno dopo anno appaiono sempre più gravosi. Proprio l’ultimo report redatto dagli esperti dell’UNEO spiega in dettaglio come i comportamenti umani abbiano avuto ingenti impatti sul pianeta Terra e sulla sua biodiversità, portando a situazioni di degrado ambientale gravi, quando non irreversibili, anche sullo stato di salute dell’umanità stessa.
È risaputo quanto le argomentazioni di cui sopra siano la raison d’etre della Green Economy e del tema legato alla sostenibilità ambientale, diventando di fatto il fulcro di diverse strategie governative intraprese a livello globale. Non è un caso che tutte le nazioni del mondo, con tempistiche e modalità differenti, hanno iniziato ad interessarsi all’approccio sulla tutela del pianeta applicandolo ai settori pubblico e privato.
A differenza del passato, nelle principali economie moderne la crescita economico-finanziaria e la salvaguardia ambientale non rappresentano più una dicotomia, ma un compromesso obbligato dal quale emergono anche interessanti opportunità di investimento. In questa nuova direzione della Green Economy si è spinta anche l’Unione Europea mediante lo stanziamento di fondi e programmi di investimento da utilizzare per effettuare una profonda transizione verso fonti di energia pulita.
Sebbene la “grande frenata” del 2020 causata dalla pandemia e dai susseguenti lockdown abbia ostacolato lo sviluppo di molti progetti orientati all’eco-sostenibilità, il 2021, secondo diversi studi e fonti autorevoli, sarà l’anno della ripartenza in cui torneranno nuovamente a crescere gli investimenti nella Green Economy; si stima infatti una spesa globale per le energie rinnovabili in crescita dell’8,5% rispetto al 2020, con 255 miliardi di dollari annui di investimenti fino al 2025 per una cifra complessiva di 1,3 trilioni nel periodo 2021-2025 e un +9% complessivo rispetto al 2015 – 2019.
Sempre secondo le analisi di settore, a ricoprire un ruolo di prim’ordine nel settore sarà già da quest’anno il fotovoltaico, che ha fatto registrare un +11% anche nell’anno della pandemia, e che rappresenterà più della metà sul totale degli investimenti in fonti di energia rinnovabile con circa 700 miliardi di dollari nel periodo che andrà dal 2021 al 2025. L’energia solare e l’energia eolica (in particolare offshore, con una crescita triplicata rispetto al 2019), entro il 2025 avranno superato l’energia prodotta dal carbone a livello mondiale, e le fonti rinnovabili in toto andranno a garantire il 18% dell’energia elettrica prodotta su scala globale rispetto all’11% del 2019.
In tale contesto anche l’Unione Europea ricoprirà il ruolo di volàno di questo cambiamento, e una netta conferma è arrivata dalle parole di Valdis Dombrovskis, vicepresidente della Commissione con delega al commercio, che durante l’ultima conferenza stampa della scorsa settimana ha stimato un importo pari al 350 miliardi l’anno in investimenti sostenibili. Un’ingente porzione di questa cifra verrà ovviamente incorporata nelle varie declinazioni del Recovery Plan che presenteranno gli stati membri alla commissione EU, commenta l’analista Finanziario di TeleTrade Giancarlo Della Pietà.
Le grandi multinazionali puntano sulla Green Economy
È diventata pratica consolidata che grandi gruppi finanziari e multinazionali investano le loro disponibilità economiche verso progetti legati all’energia pulita. Tra i big dell’industria si potrebbero citare: Jeff Bezos di Amazon, Bill Gates di Microsoft e Elon Musk di Tesla; essi sono stati i precursori di queste nuove prospettive verso investimenti finalizzati a preservare l’ambiente e ad aprire la strada anche ai piccoli investitori privati sempre più attenti a ricercare interessanti occasioni “Green”, acquistando azioni di aziende operanti in particolare nella produzione di energie rinnovabili, nello sviluppo di trasporti ecologici oppure nella riduzione dell’inquinamento e nella gestione dei rifiuti.
La Green Economy in Italia
Rispetto alla media mondiale, in Italia si registra un approccio al mondo degli investimenti green tra i più alti del mondo. Tuttavia, per mancanza di informazioni, resta una fetta consistente di potenziali investitori che ancora non conoscono, o meglio, ancora non hanno mai sentito parlare di Green Economy. Negli ultimi anni, per colmare questo gap informativo, sono nati servizi allo scopo di trasformare questa propensione al mondo dell’eco-sostenibile in un processo finanziario.
Colmare questo vuoto informativo potrebbe essere un’occasione da non sprecare per incoraggiare nuovi investimenti responsabili. È interessante sapere che tanti investitori in Italia hanno dichiarato che smetterebbero di investire in un’impresa nel caso in cui questa non seguisse un codice etico.
La propensione verso gli investimenti sostenibili è un trend incontrovertibile in Italia e non solo. Problemi come il cambiamento climatico stanno rapidamente assumendo importanza cruciale e i governi mondiali introducono sempre più norme a favore di approcci responsabili anche per quanto riguarda gli investimenti. Anche gli investitori, dal canto loro, si vedranno maggiormente incentivati a favorire gli investimenti sostenibili, e sicuramente in un futuro prossimo la riorganizzazione del tessuto produttivo orientata all’eco-sostenibilità non costituirà più solo una voce di costo, ma un vero e proprio bonus, se non addirittura la vera discriminante tra l’essere e il non essere in linea con le richieste del Mercato.
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