Nostra intervista a Gianpiero Patrizi presidente di Federlazio Ceramiche di Civita Castellana
Stefano Stefanini
NewTuscia – >CIVITA CASTELLANA – Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza rappresenta per le medie e piccole imprese di Federlazio e, in particolare di Federlazio Ceramiche Viterbo, un’opportunità economica e sociale, ma anche l’occasione dell’ammodernamento del Paese e dei nostri territori, attraverso riforme, incentivi ed investimenti.
La sfida è, comunque, l’esatta individuazione delle iniziative prioritarie e la definizione di obiettivi, che siano misurabili e vedano coinvolte le piccole e medie imprese e il manifatturiero in generale.
E’ questa la posizione sul Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza espressa dal giovane presidente di Federlazio Ceramiche Gianpiero Patrizi, intervistato da chi scrive e dal collega Gaetano Alaimo nella trasmissione Fatti e Commenti in onda da questo pomeriggio su Teleorte e visibile su www.Teleorte.it e www.newtuscia.it.
Queste le priorità approfondite durante la nostra intervista: per la ripartenza delle piccole e medie imprese, ceramiche e degli altri comparti , sono fondamentali qualità dei prodotti sempre assicurata nel Distretto Ceramico di Civita Castellana, il più grande del Centro Italia con esportazioni, bonus idrico, collaborazione generazionale tra lavoratori e impresa, Intermodalità del trasporto, collegamenti informatici e digitalizzazione sempre più approfondita.
Con il collega Gaetano Alaimo abbiamo approfondito l’impatto della pandemia sull’intero sistema produttivo ed occupazionale è stato dirompente determinando – posizione condivisa e affermata insieme al presidente di Federlazio Viterbo Gianni Calisti – una profonda trasformazione economica e sociale, che dallo scorso anno ha cambiato e sta continuando a cambiare i nostri stili di vita, e che rende indispensabile impiegare le risorse previste dal Piano con una strategia di lungo periodo.
La situazione economico-patrimoniale di quelle imprese che sono state maggiormente penalizzate dalle conseguenze della diffusione del Covid-19, è peggiorata in maniera importante e c’è il rischio concreto che scoppi nel momento in cui queste aziende si ritrovino a confrontarsi con il sistema bancario e finanziario alla luce dei nuovi termini di definizione di default aziendale, entrati in vigore il 1° gennaio e quanto mai inopportuni vista la drammatica situazione tuttora in atto”.
Scendendo nell’analisi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, Federlazio pone poi l’accento su alcune grandi tematiche : “la necessità e l’urgenza di grandi infrastrutture digitali, oggi carenti o inesistenti, che supportino le piccole e medie imprese nel loro processo di trasformazione tecnologica e del loro modello di business; una maggiore attenzione al tema della sicurezza digitale che, a più riprese, ha rilevato la sua debolezza e la sua fragilità; un incremento dei fondi stanziati per l’inter-modalità e la logistica che ,nei livelli preventivati, non permetteranno al nostro Paese di competere con gli altri porti del Mediterraneo”.
Un’attenzione particolare è poi riservata al tema del lavoro: ben vengano gli investimenti nella formazione per migliorare l’occupabilità dei lavoratori ma, in coerenza con l’obiettivo di innovazione e rilancio del Paese, è necessario che nel Recovery Plan siano individuate misure di politiche attive per il lavoro, che si discostino dal mero assistenzialismo e non ostacolino le esigenze di flessibilità delle imprese”.
Altro tasto dolente è rappresentato dal mancato alleggerimento della tassazione complessiva a carico delle imprese, in modo da allinearle o, quanto meno, avvicinarle ai livelli dei loro competitori esteri: tra le riforme in gioco, quella fiscale è, ancora una volta, il grande assente”.