La nostra trasmissione su Tele Lazio Nord dedicata al Cinema ed alla Tuscia
di Stefano Stefanini

NewTuscia – VITERBO – Nell’ultima puntata della trasmissione “Luce nuova sui fatti” abbiamo trattato del Cinema italiano con i suoi protagonisti, con gli ospiti d’onore Nadia Bengala e Amedeo Goria – con particolare riferimento alla Tuscia, che nei decenni ha ospitato moltissimi set cinematografici, come i mitici Vitelloni e Il vigile con Alberto Sordi.
Oltre ai qualificati interventi dei colleghi e degli ospiti, personalmente ho trattato, con Gaetano Alaimo e Arianna Cigni ed in perfetta sinergia con Wanda Cherubini, di tre personaggi storici, tra i tanti, che hanno caratterizzato la storia del cinema, in stretta correlazione della Tuscia.
Filoteo Alberini, ortano, pioniere della cinematografia, inventore del kinetografo e fondatore dell’industria cinematografica italiana, la Cines nel 1905, con la regia del primo film storico “La presa di Roma” e la promotore delle sale cinematografiche romane, in particolare con il “ Moderno” in Piazza dell’ Esedra, oggi della Repubblica a Roma.
Non poteva mancare un doveroso omaggio a Pier Paolo Pasolini, per il suo a impegno a favore della tutela dell’ambiente urbano, del paesaggio e della cultura popolare.
L’itinerario percorso nel 1974 dal regista con la telecamera per la registrazione del cortometraggio “La forma della Città” contro,la speculazione edilizia, in difesa del paesaggio e della cultura popolare racchiusa nella stradina di ciottoli di fiume che collega Porta San Cesareo, suggestivo ingresso del Centro Storico di Orte, con la valle del Tevere
Terzo maestro del cinema a cui ho fatto riferimento e’ Ettore Scola, da me intervistato in una delle prime edizioni del Concorso Internazionale del Cortometraggio si Orte, intitolato a Filoteo Alberini.
In particolare va ricordato uno straordinario documento come le interviste del celeberrimo film diretto nel 1980 da Ettore Scola “La Terrazza”: nelle pause della conferenza stampa di presentazione Ernesto Zuppante, del Gruppo di Cineamatori, ha registrato con raro ed inaspettato acume giornalistico alcune interviste, dei veri e propri “cammei”, dei ritratti inediti dei grandi interpreti degli anni d’oro del cinema italiano come Vittorio Gasmann, una giovanissima Stefania Sandrelli, Ugo Tognazzi e Marcello Matroianni.
Marcello Mastroianni nella sua intervista ha ricordato con grande sensibilità un suo amico di scuola vicino di banco, un certo Lorenzetti che ogni mattina si recava in treno da Orte a Roma per frequentare le scuole superiori.
I cineamatori ortani hanno mantenuto un proficuo contatto culturale ed umano con il grande regista Ettore Scola, con la loro produzione filmica che ha partecipato a oltre quaranta rassegne cinematografiche in tutta Italia. Il messaggio che il regista e scrittore Pierpaolo Pasolini lasciò nella trasmissione di RAI 2 “ Io e” “La Forma della Città” nel 1974 è di una straordinaria attualità per l’autorevolezza e la lucida lungimiranza delle argomentazioni che l’intellettuale lanciò attraverso la macchina da presa puntata su Orte, la sua rupe deturpata dalle nuove costruzioni e dalla “lirica” difesa della stradina “senza nome” di Porta San Cesareo, espressione della “cultura popolare” che nei secoli ha contribuito a dar vita all’immenso patrimonio del nostro Bel Paese.
I cittadini, e gli amministratori della cosa pubblica dovrebbero sempre aver presente nelle loro scelte la testimonianza, le parole pronunciate e le immagini lasciate da Pier Paolo Pasolini, come testimonianza di denuncia, di impegno e di salvaguardia del Patrimonio Culturale dell’Italia .
Nell’ambito della produzione teatrale del regista, “I fanciulli e gli elfi”, pioneristico esercizio di teatro sperimentale che Pier Paolo Pasolini compose nel 1944, per i suoi giovani allievi di Versuta, è diventato uno spettacolo teatrale grazie a una produzione della Compagnia Roccaltia Musica Teatro di Chia, l’abitato nel comune di Soriano nel Cimino ove Pasolini si era costruito un ritiro presso il castello medievale e la Torre di avvistamento immersa nella rigogliosa natura e nel paesaggio “forte e soave”, ove il regista aveva ambientato il battesimo di Gesù del suo film “Vangelo secondo Matteo”.
Siamo convinti che la riapertura delle sale cinematografiche e dei teatri saprà conferire alle nostre vite nuovo entusiasmo e vitalità culturale, per cui hanno lavorato e lavorano con impegno e qualità tutti gli operatori dello spettacolo.