Covid-Lo Psicologo: “Nei minori contagiati le sofferenze e i malumori degli adulti
NewTuscia – Questa pandemia spaventa tutti, adulti, adolescenti e bambini. “Da piu’ di un anno si parla di Sars-CoV-2, morte e malati in un clima di immobilita’ e impossibilita’ di fare le cose. Nel ragazzo che si contagia affiorano i malesseri, le sofferenze e i malumori degli adulti che, dalla tv alla radio passando dentro casa, parlano e si lamentano della vita che conducono a causa delle restrizioni. È una sensazione bruttissima che avvolge costantemente da un anno e mezzo ragazzi e bambini. La situazione di malattia fa emergere le paure e accresce nei minori la vulnerabilita’, provocando un basso tono dell’umore o un inizio di depressione. Ma questo non e’ un sentire anomalo, e’ giustificato e il giovane che ne soffre ha bisogno di tempo e aiuto per tornare a vivere. Andando verso l’estate, grazie alla copertura vaccinale e alla resilienza dei giovani si riuscira’ a superare il forte disagio che stanno vivendo”. Commenta cosi’ Federico Bianchi di Castelbianco, psicoterapeuta dell’eta’ evolutiva e direttore dell’Istituto di Ortofonologia (IdO), il dato emerso da un progetto di follow-up dell’Umberto I, da cui e’ venuto fuori che il 20% dei ragazzi che ha contratto il Covid-19 soffre di problemi di tipo psicologico come ansia, depressione e paura di quello che e’ successo o che potra’ succedere.
Proprio sui piu’ giovani l’IdO focalizzera’ la sua attenzione da giovedi’ a domenica con un convegno per celebrare i 50 anni di attivita’ dell’Istituto e passare cosi’ dall’esperienza alle proposte. Con questo proposito, Castelbianco guarda alla scuola: “Mi auguro che le scuole possano essere aperte quest’estate e che i ragazzi possano frequentare dei laboratori esperienziali e non di apprendimento. L’obiettivo deve essere quello di vivere la scuola in positivo- sottolinea lo psicoterapeuta- vivere bene i rapporti con gli adulti prima di tornare sui banchi a settembre. Credo che l’iniziativa del ministro dell’istruzione sia importantissima”.
Il futuro, il non sapere cosa accadra’, spaventa i ragazzi. “Nessuno ha la bacchetta magica o la sfera di cristallo- precisa lo psicoterapeuta- ma con i ragazzi dovremmo riuscire ad essere piu’ speranzosi, perche’ hanno bisogno di riferimenti per guardare avanti. La pandemia non e’ le peste, il Covid va affrontato correttamente con soluzioni e possibilita’. Questo messaggio non e’ passato ai giovani, che restano soli con i loro incubi- sottolinea Castelbianco- in tantissimi ci scrivono per sapere a chi si possano appoggiare. Gli adulti devono essere solidi, sorridenti, accudenti e avere la capacita’ di rispondere ai problemi e non lamentarsi solamente”.