NewTuscia – VITERBO / L’analisi del match tra Catania e Viterbese.
Mai come questa volta l’analisi del match che andremo ad affrontare avrà un sapore molto strano, quel sapore di addio nonostante una prestazione eccellente, purtroppo non certificata dai punti in classifica.
Quello che è successo nella giornata di ieri verrà discusso in altre sedi e altri articoli (oggi è previsto l’annuncio di Maurizi), ora vedremo cosa è andato e cosa non è andato nel match pre Pasquale. Forse, dopo aver letto queste righe rimarranno ancora più dubbi sulla scelta della società ma tant’è.
I gialloblù visti a Catania nei primi 45 minuti hanno dato un’ottima impressione, soprattutto per come ha messo alle corde tatticamente una corrazzata come gli etnei.
La squadra di Sarao e compagni, desiderosi di prendere punti decisivi nella posizione play-off, hanno approcciato il match in modo troppo “scriteriato”. La squadra di Baldini si posizionava con una difesa altissima, quasi alla linea di centrocampo. Una mossa che Roberto Taurino ha arginato molto bene, invitando i rosso-azzurri ad uscire per poi ripartire in contropiede.
Il piano sarebbe stato perfetto se Tounkara e compagni avessero aggiustato la mira nella miriade di occasioni create, tutte a campo aperto, quelle che gli attaccanti gialloblù prediligono.
La Viterbese si è ritrovata sola davanti a Martinez in almeno 4/5 circostanze ma Tounkara prima e la coppia Urso-Simonelli poi hanno saputo sfruttare e trasformare il dominio tattico in gol.
Questo dominio tattico lo si poteva notare non soltanto nelle occasioni da gol ma soprattutto per come arrivavano: anche quando la Viterbese impostava dal basso, lo faceva con grande velocità, trovando sempre i tempi giusti per servire i centrocampisti tra le linee, coadiuvati da un lavoro eccelso di raccordo del proprio centravanti, molto mobile.
Ecco che il punteggio di 0-0 all’intervallo sarà sembrato ai più un simpatico pesce d’Aprile.
Purtroppo nella ripresa la squadra è calata, forse soprattutto dal punto di vista fisico (e non è la prima volta considerando il 2-2 contro il Potenza) e non è riuscita più a ripartire con veemenza. Con l’ingresso di Wellbeck il Catania ha preso forza ed ha sfruttato l’unico errore individuale commesso dai gialloblù. Da una rimessa laterale a favore, Salandria perde palla, costringendo Bianchi al fallo dal limite dell’area. Sulla punizione, Dall’Oglio ha trovato la traiettoria giusta, battendo l’incolpevole Daga.
Dopo il vantaggio la Viterbese ha cercato soltanto lanci lunghi per vincere duelli nelle cosiddette “seconde palle”, non riuscendo a trovare palle inattive favorevoli.
Quella che sembrava una squadra con un’identità precisa è divenuta l’ultima apparizione di Taurino alla guida dei gialloblù. I dubbi sono molti, ai posteri l’ardua sentenza.