NewTuscia – Simbolica, senza pubblico e con la tromba di Paolo Fresu in apertura e in chiusura, a sottolineare idealmente la necessità di rompere il silenzio con qualcosa che rimanga e cresca, senza fare un inutile rumore. Come la musica. Come le piante.

Il Presidente del Consiglio Mario Draghi, il sindaco Giorgio Gori, la presidente e il coordinatore dell’Associazione Comuni Virtuosi, Elena Carletti e Marco Boschini, insieme ai progettisti Paola Cavallini e Roberto Reggiani, rispettivamente architetto e agronomo, presenzieranno alla nascita di un nuovo polmone, che è anche un cuore e un’anima, nell’area verde prossima al “Papa Giovanni XXIII”, presidio sanitario più coinvolto nella lotta al virus durante la prima ondata e ancora oggi impegnato nella battaglia.
L’intervento – sostenuto anche dalla campagna di crowdfunding già attiva sulla piattaforma Produzioni dal Basso – prevede, entro l’autunno del 2021, la piantumazione complessiva di circa 750 tra alberi e arbusti. All’interno delle isole alberate, verranno realizzati camminamenti e sedute pensati come luoghi di raccoglimento ma anche come futuro spazio di eventi e iniziative di valorizzazione del bosco.
Definito dal sindaco Giorgio Gori un’oasi di comunità nella città più colpita dalla prima ondata della pandemia, il Bosco della Memoria mira a superare l’apparenza statica del monumento con l’aura espansiva di uno spazio che cresce e respira, diventando un punto di riferimento per le famiglie, per il mondo della scuola e per tutti i cittadini.
Come ha avuto modo di sottolineare Francesco Guccini, dando pieno sostegno al progetto, «piantare un albero è sempre un’idea eccezionale». Un’idea che potrà essere condivisa dalle realtà associative che contribuiranno alla gestione di un luogo abitato da alberi – e quindi, appunto, da idee – per dare forma a quella dimensione di socializzazione che rappresenta una reazione potentissima all’isolamento imposto dalla pandemia. Il valore e l’importanza dell’intervento sono inoltre ribaditi da Beppe Carletti dei Nomadi, che si aggiungono ai testimonial della campagna: «Piantare un albero, creare un bosco, per ricordare il dramma del Covid-19 è un’iniziativa meravigliosa. L’albero come simbolo della crescita e della vita sarà un elemento eterno che ci ricondurrà sempre alla memoria di quelle persone che purtroppo non ci sono più. La scelta di Bergamo colpisce direttamente i miei affetti, un legame profondo mi lega a questa città, dove, purtroppo, ha perso la vita, causa Covid, una nostra carissima amica infermiera. A Bergamo, i Nomadi hanno tantissimi fan e un lungo rapporto di amicizia ci lega all’Atalanta e alla figura di Emiliano Mondonico. L’albero riporta la mia mente ai dipinti di Augusto. Per me è un grande onore poter sostenere questo progetto».