NewTuscia – ROMA – Riceviamo e pubblichiamo.

“Dai dati Istat risulta che in Italia nel 2018 il 67% delle imprese con 3 e più addetti ha intrapreso almeno un’azione finalizzata a ridurre l’impatto ambientale delle proprie attività (la percentuale nel Lazio è in linea al dato nazionale) . Circa un’impresa su dieci in Italia sceglie di ridisegnare il processo produttivo o di adottare nuovi modelli di produzione per ridurre l’impatto ambientale. Tra le azioni intraprese, il 14% delle aziende italiane utilizza materie prime “seconde” (ossia scarti del processo produttivo recuperati e reimmessi nella produzione) mentre il riutilizzo e riciclo delle acque di scarico è meno praticato. Tra le azioni più adottate invece quelle relative al risparmio del materiale utilizzato nei processi produttivi, attuato da più di un’impresa su tre in Italia (nel Lazio il 36% delle imprese).

Infine, per quanto riguarda gli investimenti finalizzati ad una gestione energetica sostenibile, l’installazione di impianti per la produzione di energia elettrica da fonte rinnovabile è una scelta adottata in Italia solo dal 5% delle imprese (il Lazio segue la media nazionale) e solo il 3% investe in impianti per la produzione di energia termica da fonte rinnovabile. Questi dati ci confermano che un numero sempre crescente di imprese è attenta al proprio impatto ambientale e sociale e molte aziende hanno incluso nella propria mission la sostenibilità ma ci sono ancora ampi spazi di manovra per realizzare modelli di business sostenibili e resilienti capaci di mitigare rischi di lungo termine legati ai cambiamenti climatici. Intesa Sanpaolo è una delle banche più sostenibili al mondo e forti di questo impegno abbiamo deciso di mettere a disposizione delle imprese che vogliono investire in progetti di economia circolare un plafond di 6 miliardi.”

Pierluigi Monceri, responsabile della direzione regionale Lazio, Sardegna, Sicilia, Abruzzo e Molise di Intesa Sanpaolo