NewTuscia – VITERBO / Consueta analisi del giorno dopo (Viterbese-Virtus Francavilla 2-2)

Sapore dolce-amaro.
La Viterbese che lascia questo maledetto 2020 calcistico, non riesce a sfatare il tabù Rocchi contro una Virtus Francavilla fortunata ma mai doma.
Il primo tempo visto ieri lascia senz’altro una bellissima impressione e una speranza per un 2021 molto più continuo e altalenante, sotto il piano dei risultati e del gioco.
Taurino sembra ormai indirizzato verso il 4-3-3, come dichiarato nel post partita in conferenza stampa. Di passi in avanti se ne vedono e molti: i primi 45 minuti sono stati senz’altro i più belli di questo campionato, grazie anche ad un Simone Palermo in forma smagliante a dipingere calcio.

Quello che colpisce è la grande voglia di non buttare mai palla, partendo sempre dal basso (proprio su un errore in questo fondamentale è arrivato il pareggio ospite) per costruire azioni degne di nota ed essere artefici del proprio destino.

Logico, giocare palla a terra va fatto quando si hanno interpreti adeguati, Palermo e De Falco (tolto lo sciagurato episodio) lo sono e la speranza di Taurino è quella di averli per molto tempo, proprio per costruire un identità fondata su questo modo di giocare a calcio.
Un giocatore che sembra trovarsi molto bene con questo schema è Baschirotto, che da terzino non ha ancora sbagliato una partita. Il mister lo aveva detto: “All’inizio sembrava molto interdetto ma per me può fare bene in quella posizione”.
Effettivamente il giocatore lo sta ripagando con grandissime prestazioni, grazie anche a quelle percussioni offensive frutto della sua fortissima forza fisica.

Altra nota positiva? La squadra ha spesso portato molti giocatori nell’area avversaria, questo aumenta di molto le scelte per eventuali cross in mezzo, come nei primi 10 minuti di gioco quando Palermo ha avviato l’azione e l’ha conclusa con un colpo di testa che il portiere avversario ha deviato bene, non premiando il suo perfetto inserimento.

Purtroppo il secondo tempo non è stato all’altezza del primo e la Viterbese è finita per cadere nei soliti errori individuali che hanno portato via la possibilità di prendere i tre punti. L’errore di De Falco lo avete visto tutti, inutile commentarlo, fà parte di questo gioco ma soprattutto può capitare quando un allenatore chiede sempre di giocare la sfera.

Semmai, la cosa più “grave” è una sostanziale mancanza di reazione al pareggio, dovuta sicuramente ad un calo fisico ma, come affermato dal mister, anche da una positività mentale che ancora non si vede.
Sarà il primo regalo che Taurino vuole vedere sotto l’albero di natale a tinte gialloblù.