Stefano Stefanini
Il presidente del Consiglio interviene al Climate Ambition Summit 2020 Tweet Clima, accordo UE su taglio emissioni del 55% entro 2030.
Von der Leyen: “Verso neutralità nel 2050, il mondo continua ad affrontare l’aumento delle emissioni e della temperatura globali a un ritmo allarmante”, “tuttavia, di fronte a questa enorme sfida abbiamo l’opportunità di costruire di nuovo meglio e più green” e “la comunità scientifica ci dice che siamo ancora in tempo per invertire la rotta del nostro futuro a condizione di procedere con una determinazione senza precedenti”.
Lo ha detto il premier Giuseppe Conte nel suo intervento al Climate ambition summit in occasione del quinto anniversario degli Accordi di Parigi del 2015. “Dobbiamo agire ora per salvaguardare il nostro pianeta, ripristinare la biodiversità e gli ecosistemi e garantire un futuro sostenibile, che appartiene più alle giovani generazioni che a noi”, ha spiegato il premier assicurando che “come presidenza del G20 2021 e partner del Regno Unito per la COP26 l’Italia si impegna a dare un contributo importante a questo sforzo comune: vogliamo utilizzare la nostra particolare responsabilità l’anno prossimo per consentire accordi ambiziosi e lungimiranti nel quadro delle tre Convenzioni di Rio sul clima, la biodiversità e la desertificazione”.
“Rimaniamo fermi nell’impegno globale di consegnare 100 miliardi di dollari entro il 2020 per supportare le economie in via di sviluppo nel raggiungimento dei nostri obiettivi climatici condivisi”, ha detto tra l’altro il premier spiegando: “Il cambiamento climatico colpisce prima e più duramente i più vulnerabili. L’Italia ha sempre prestato particolare attenzione alla loro necessità di rafforzare la propria resilienza agli impatti climatici attuali e futuri. Per questo sono orgoglioso di annunciare l’impegno dell’Italia a donare 30 milioni di euro al Fondo di adattamento delle Nazioni Unite”.
Conte ha poi sottolineato: “Il nostro pianeta è una delle componenti chiave della Presidenza italiana del G20, insieme a popolo e prosperità: il benessere della nostra “casa comune” è il primo, essenziale passo per garantire il benessere dell’umanità. Oggi, nel quinto anniversario dell’Accordo di Parigi, dobbiamo dare prova di leadership, ricordando che le nostre azioni risuoneranno ad alta voce nel resto del mondo”.
Una diversa economia per un paese più giusto”, è stato il filo conduttore dei lavori dell’Assemblea annuale di #Anci2020 svoltasi a novembre in modalità telematica, nel corso della quale i sindaci ed i consiglieri comunali si sono confrontati su risorse e investimenti necessari per innescare la ripartenza.
Per l’uscita dalla crisi “bisogna puntare al rafforzamento degli investimenti in mano ai Comuni, non bastano solo interventi strategici nazionali, ma si faccia di tutto per far atterrare più risorse possibili sugli investimenti locali, come se si dovesse affrontare una situazione post bellica”. Questo l’appello lanciato da Alessandro Canelli, sindaco di Novara e delegato Anci alla Finanza locale.

Palazzo comunale di Nepi
“Ai Comuni servono risorse per far decollare subito investimenti sulle manutenzioni di strade, marciapiedi, parchi, edifici pubblici, scuole, ponti, cavalcavia, ovvero per limitare il gap manutentivo che si è accumulato per anni”, ha aggiunto. Secondo Canelli è proprio lì che “si può innestare un meccanismo virtuoso occupazionale per aziende che danno da lavorare a fasce di popolazione meno professionalizzate con ricadute positive anche sulla tenuta sociale”.
Ma le spese per investimento secondo il delegato Anci non sono sufficienti. Per raggiungere questo obiettivo “parallelamente serve un sostegno alla spesa corrente per dotare i Comuni – rileva il sindaco di Novara – di nuovo personale specializzato tecnico e amministrativo dopo anni di riduzione degli organici accompagnando velocemente questa dinamica”.
“Il ruolo delle province e delle città è fondamentale per un grande progetto paese che sia in grado di puntare su investimenti infrastrutturali, come le scuole”. Ne è convinto il sindaco di Ravenna e presidente Upi, Michele De Pascale, che ha richiamato l’attenzione su un nuovo patto “Stato-Enti locali”.
“Dobbiamo rendere le nostre scuole più sicure, digitali ed efficienti sotto il profilo energetico. E possiamo farlo attraverso interventi capillari sul territorio”.
“Penso che dobbiamo aspettarci nuove ondate, fino a che la nostra popolazione non sarà vaccinata, – ha sottolineato da parte sua il sindaco di Bergamo, Giorgio Gori – e per questo le comunità devono impegnarsi per tenere il contagio sotto il livello di allerta. La suddivisione in zone di colore diverso ritengo sia uno strumento adeguato. Ma dobbiamo contare su dati attendibili e puntuali”. Allora secondo il sindaco va recuperato il senso di coesione e unità.

Palazzo comunale di Orte