Riceviamo e pubblichiamo
NewTuscia – ORTE – All’annuncio della chiusura delle scuole con ordinanza del Sindaco Giuliani nel paese di Orte, un gruppo considerevole di cittadini, nonché genitori, si è subito dimostrato contrariato.
tutti gli istituti scolastici di ogni ordine e grado, sono stati chiusi con ordinanze del Sindaco dal 02.11.2020 al 15.11.2020 a dispetto di quanto disposto dal DPCM del 3 novembre 2020 e dai provvedimenti finora adottati dalla Regione Lazio.
Organizzatosi in via telematica per via delle restrizioni sanitarie, hanno pensato di organizzare una petizione da inviare alla presidenza del consiglio, nonché al ministro Dell istruzione in quanto l’ordinanza risulta essere contraria al Dcpm nazionale.
Se è vero che ogni comune può decidere in via arbitraria rimane pur fermo il fatto che il paese di Orte non versa in situazione emergenziale tale da giustificare tale chiusura.
Tanto è che anche nelle zone rosse si continua con la didattica in presenza, eccezione fatta per le superiori, più in grado di sostenere videolezioni a distanza.
Quello che viene leso è il diritto all istruzione, per cui insegnanti, operatori e preside hanno lavorato per far sì che i ragazzi potessero entrare a scuola in sicurezza.
E’ da premettere che le scuole di Orte, erano già state aperte con grave ritardo rispetto alla data di avvio dell’anno scolastico regionale, il 28 settembre, sempre a causa di un’ordinanza comunale emanata, tra l’altro, in una situazione decisamente più tranquilla di quella attuale in termini di emergenza epidemiologica da COVID 19, motivata con vaghi riferimenti alle misure di contenimento del contagio ed altri aspetti non meglio circostanziati.
Ora il Sindaco ha nuovamente deciso di chiudere tutte le scuole del territorio, prima con l’ordinanza n. 94 del 01/11/2020 dal 02.11.2020 al 03.11.2020 e poi con l’ordinanza n. 95 del 03/11/2020 dal 04.11.2020 per il momento fino al 15.11.2020, poi chissà…..
Trattandosi di chiusure dell’ultimo momento (ordinanze emanate sempre in tarda serata e anche in giorni festivi), disposte con provvedimenti che si succedono senza una gestione coordinata e condivisa della situazione, determinano la difficoltà da parte delle famiglie di conciliare la vita familiare con l’attività lavorativa.
Inoltre la brusca interruzione dell’attività scolastica in presenza, che sappiamo essere non solo didattica, ma anche socializzazione, relazione, confronto, compromette l’apprendimento e il benessere psicofisico dei bambini e dei ragazzi, già fortemente provati dal lockdown della scorsa primavera. Esiste ormai un’ampia letteratura sui danni e sulle perdite causate soprattutto nei più piccoli dalla DaD, che si è rivelata una modalità di insegnamento poco adatta ai bambini della scuola primaria, così come dimostrato anche dagli studi svolti dal MIUR post valutazione DaD a seguito dell’applicazione emergenziale dell’a.s. 2019/2020.
NON DOVREBBE ESSERE CONSENTITO AI COMUNI, tra l’altro anche piccoli, come nel nostro caso, di decidere autonomamente, senza alcun confronto con la Regione, con la Prefettura e con le Istituzioni competenti, in contrasto con la normativa nazionale e con le disposizioni regionali, senza avere alcun dato aggiuntivo rispetto a quelli che tutti leggiamo sui giornali, DI CHIUDERE TUTTE LE SCUOLE SINE DIE, perché è molto probabile che ci saranno altre ordinanze di chiusura.
Questo gruppo di cittadini, indignato da tale arbitraria decisione, chiede a chiunque volesse sostenere la causa di apporre digitalmente la propria firma nel link che verrà indicato di seguito entro il 10 novembre c. A.