di Stefano Stefanini
NewTuscia – In questo tempo in cui si riacutizza l’emergenza sanitaria del Coronavirus e contemporaneamente si pongono le basi per un vero cambiamento epocale, è quanto mai necessario sensibilizzare il mondo politico economico ed i cittadini, alla luce dell’enciclica Laudato Sì e degli obiettivi dello sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite, sull’urgenza di una transizione energetica sostenuta dalla finanza sostenibile, sulle opportunità tecnologiche e finanziare esistenti, sulle pratiche da adottare in Italia e nei paesi del Sud del mondo.
“Numerosi studi scientifici indicano che la maggior parte del riscaldamento globale degli ultimi decenni è dovuta alla grande concentrazione di gas serra [..] emessi soprattutto a causa dell’attività umana. [..]. Ciò viene potenziato specialmente dal modello di sviluppo basato sull’uso intensivo di combustibili fossili, che sta al centro del sistema energetico mondiale” ha precisato Papa Francesco nella sua Enciclica Laudato si’, al n. 23.
Il cambiamento degli stili di vita, delle strutture tecnologiche, e le scelte finanziare consapevoli sono azioni per modificare le politiche energetiche e di sviluppo a livello globale e locale.
Attraverso opportune iniziative programmatiche e di orientamento politico che partano dalla base di cittadini, si dovrà promuovere il coinvolgimento attivo di cittadini, forze politico economiche, mondo accademico e formativo e giovani in iniziative concrete come il disinvestimento dalle fonti fossili e il reinvestimento nelle fonti rinnovabili utilizzando nuovi strumenti tecnici e finanziari più consapevoli e responsabili ambientalmente e socialmente.
“La crisi finanziaria del 2007-2008 era l’occasione per sviluppare una nuova economia più attenta ai principi etici, e per una nuova regolamentazione dell’attività finanziaria speculativa e della ricchezza virtuale. Ma non c’è stata una reazione che abbia portato a ripensare i criteri obsoleti che continuano a governare il mondo.” (Laudato Sì, n. 189).
“Sul cambiamento climatico abbiamo un chiaro, definitivo e ineluttabile imperativo etico ad agire”.
Papa Francesco: salvare la Terra con le energie rinnovabili.
In occasione della Giornata Internazionale delle Cooperative, papa Francesco ha lanciato un tweet in cui si ricorda il tema di quest’anno, dedicato alla lotta al cambiamento climatico.
In alcuni luoghi si stanno sviluppando cooperative per lo sfruttamento delle energie rinnovabili, che consentono l’autosufficienza locale. Possono fare la differenza nella lotta al cambiamento climatico – conclude Francesco – grazie ad un forte senso comunitario e all’amore per la propria terra.
Papa Francesco aveva parlato delle associazioni e delle cooperative, ricordando la necessità di “opporre la relazione all’individualismo, la squadra all’interesse, il benessere di tutti agli interessi di pochi”.
Nell’udienza alla Confederazione delle Cooperative Italiane, nel marzo del 2019, aveva esortato a lavorare per diventare “imprenditori di carità”, a cercare modi alternativi “per abitare una società che non sia governata dal dio denaro, un idolo che la illude e poi la lascia sempre più disumana e ingiusta”.
“La cooperazione – aveva detto – è un modo per ‘scoperchiare il tetto’ di un’economia che rischia di produrre beni ma a costo dell’ingiustizia sociale”.
È sconfiggere l’inerzia dell’indifferenza e dell’individualismo facendo qualcosa di alternativo e non soltanto lamentandosi. Chi fonda una cooperativa crede in un modo diverso di produrre, un modo diverso di lavorare, un modo diverso di stare nella società. Chi fonda una cooperativa ha un po’ della creatività e del coraggio di questi quattro amici del paralitico.
Una creatività più generosa
È nel numero 179 dell’Enciclica Laudato si’ che si ritrova il riferimento all’Associazionismo e alla Cooperazione che operano per salvaguardare il Creato. Francesco ricorda che “attraverso organismi non governativi e associazioni intermedie” si obbligano i governi a sviluppare normative, procedure e controlli più rigorosi.
“Se i cittadini non controllano il potere politico – nazionale, regionale e municipale – neppure è possibile un contrasto dei danni ambientali”.
Questo semplice esempio indica che, mentre l’ordine mondiale esistente si mostra impotente ad assumere responsabilità, l’istanza locale può fare la differenza. E’ lì infatti che possono nascere una maggiore responsabilità, un forte senso comunitario, una speciale capacità di cura e una creatività più generosa, un profondo amore per la propria terra, come pure il pensare a quello che si lascia ai figli e ai nipoti.