Rita Chiatti

Rita Chiatti

NewTuscia – MONTEFIASCONE – L’amministrazione comunale di Pontecorvo, in provincia di Frosinone, avvierà la procedura per chiedere la concessione della medaglia d’oro al valor civile al Gonfalone cittadino. Ad annunciarlo è stata nei giorni scorsi la presidente del consiglio comunale, Katiuscia Mulattieri, che ha anche la delega alla cultura da parte del Sindaco Anselmo Rotondo.

La città di Pontecorvo, nel 1944, venne investita dall’avanzata delle truppe coloniali. Si trattava di militari marocchini, algerini, tunisini e senegalesi, inquadrati nell’esercito francese. Questi soldati alleati si macchiarono di tantissimi reati, soprattutto violenze carnali ai danni delle donne, ma anche di uomini e bambini.

Un fenomeno criminale che viene ricordato con il termine “marocchinate” e che non risparmiò nemmeno nella Tuscia.

In provincia di Viterbo i casi di stupro furono un centinaio, la più piccola delle vittime una bambina di 10 anni, la più anziana una donna di 70.

Particolarmente colpita da questo flagello fu la città di Montefiascone. Grazie alle ricerche effettuate da Emiliano Ciotti e Silvano Olmi, entrambi dell’associazione nazionale vittime delle marocchinate, nell’Archivio Centrale dello Stato di Roma è stato ritrovato un rapporto dei Carabinieri di Montefiascone datato 24 giugno 1944 e firmato dal Maresciallo Maggiore Giovanni Deledda.

Un documento importantissimo per capire cosa accadde quando le truppe coloniali francesi occuparono la città l’11 giugno 1944 e si abbandonarono immediatamente alle razzie di vino, depredando 150 cantine, e al furto di suini, ovini e pollame. Inoltre, saccheggiarono le abitazioni asportando di tutto e distruggendo quello che non riuscirono a razziare.

I coloniali francesi uccisero cinque montefiasconesi: Giuseppe Angeli, Abele Mezzetti, il diciottenne Luigi Carloni, Ada Andreini e il figlio di 5 anni, Ivano Pelecca. Inoltre, tre civili furono percossi gravemente.

Oltre a furti e ruberie, i magrebini francesi si gettarono sulle donne per violentarle. Non furono risparmiati nemmeno i giovanissimi. I carabinieri segnalano a Montefiascone lo stupro di due donne e di un bambino di sette anni.

Alla luce di queste terribili vicende, la prossima amministrazione comunale dovrà necessariamente affrontare la questione e chiedere la concessione della medaglia al Gonfalone comunale. Lo dobbiamo a chi soffrì e perse la vita nel 1944, per ridare dignità alle vittime e condannare inesorabilmente i carnefici.

Rita Chiatti, già consigliera comunale di Montefiascone