La tradizione dell’omaggio del Figlio alla Madre sulla scalinata della Basilica Cattedrale di Orte non si interrompe nonostante la pandemia
di Simone Stefanini Conti

Taddeo di Bartolo 1420 Madonna Avvocata. Madonna del Popolo Catalogo Fototeca Zeri
NewTuscia – ORTE – Si rinnoverà questa sera, vigilia della solennità dell’Assunta, la tradizione dell’Inchinata, l’omaggio che l’immagine del Salvatore Benedicente – dipinto da Cola da Orte nel 1474 e appartenente al così detto Trittico di Chia – effettuerà presso la scalinata della Cattedrale di Orte ad opera dei confratelli delle Confraternite Riunite nei confronti dell’immagine di rara delicatezza e maesta’ della Madonna Avvocata, definita anche Madonna del Popolo e Madonna Orante, dipinta dal senese Taddeo di Bartolo nel 1420, recata anch’essa dai confratelli.
“Il Museo d’arte sacra di Orte” il primo museo diocesano del Lazio, inaugurato nel 1967
Il dipinto del Salvatore e’ custodito nel Museo D’Arte Sacra, ospitato nella chiesa di San Silvestro.
Il Museo d’Arte Sacra di Orte, collocato nella Chiesa di San Silvestro e nel Palazzo Vescovile, propone un’offerta espositiva di oltre cinquanta dipinti collocandosi, per quantità e qualità delle opere esposte, ai vertici tra le pinacoteche dell’Alto Lazio e dell’Umbria meridionale.
Il museo d’Arte Sacra costituisce, con il Museo Civico e il Museo delle Confraternite, il trittico museale di Orte.
Nel Museo d’Arte Sacra convergono i tesori accumulati per secoli nelle chiese e tra le mura della città e opere generosamente offerte al museo da altre località diocesane.
La Soprintendenza del Lazio ha seguito all’epoca i lavori di restauro del Museo e il progetto di valorizzazione.
Ripercorriamo in sintesi l’origine e lo sviluppo del Museo d’Arte Sacra di Orte d’importanza diocesana, già Museo Diocesano: è stato inaugurato nel 1967, prima esperienza nel Lazio, per iniziativa del vescovo Roberto Massimiliani che intese raccogliere, preservare ed esporre nella ex chiesa di San Silvestro le più preziose opere d’arte sacra esistenti in Orte e nella sua diocesi.
Quello ortano, oltre ad essere il primo museo diocesano sorto nel Lazio, ha il pregio di essere ospitato nell’edificio più antico della cittadina: la chiesa di San Silvestro, della metà dell’XI secolo, chiusa al culto dai primi del Novecento e restaurata nelle sue primitive forme romaniche negli anni Sessanta per ospitare la raccolta d’arte diocesana. La chiesa a navata unica, costruita quasi interamente in blocchi di tufo, presenta nella parete sud due grandi archi murati che in origine la collegavano a una navata laterale nella quale insisteva la base del pregevole campanile oggi isolato di fianco all’edificio religioso.
Le tante generazioni di “giovani ciceroni” guide volontarie del Museo
In questa occasione è opportuno ricordare quante generazioni di giovani per iniziativa del prof. Don Delfo Gioacchini, responsabile per decenni del Museo, dagli anni settanta ai novanta del Novecento, si sono avvicinate al mondo interdisciplinare dell’Arte, della Storia e delle Scienze umane ed esatte prima ad ogni edizione dell’Ottava di Sant’Egidio, poi nei fine settimana, a prestare volontariamente la loro opera di guide alla visita del Museo Diocesano.
La chiamata ad essere “giovani ciceroni” costituisce una significativa operazione di avvicinamento educativo dei ragazzi al mondo dell’Arte, attraverso il patrimonio culturale religioso e civico del Territorio.