Agricoltura biologica. Foto:  simaonline.com

L’emendamento sulla produzione biologica in zone vulcaniche del sen.Battistoni e l’iniziativa del presidente del Biodistretto della Via Amerina e delle Forre on. Crucianelli a tutela delle produzioni biologiche e dei consumatori

Stefano Stefanini

Il Sen. Francesco Battistoni di Forza Italia ha presentato un emendamento al Decreto semplificazioni per salvaguardare la produzione biologica derivante da zone di origine vulcanica, emendamento che abbiamo pubblicato e che per comodità riproduciamo, nella versione dello stesso senatore.

“La smania di decretare ha colpito, anche o soprattutto, il Ministero delle politiche Agricole alimentari e forestali, che si appresta a porre alcuni limiti di presenza dell’acido fosforoso nelle coltivazioni erbacee e arboree, il cui superamento verrebbe ricondotto a comportamenti non ammessi in agricoltura biologica.

Prosegue il senatore di Forza Italia: “Ricordo, però, che l’acido fosforoso è presente naturalmente nei terreni e non è assolutamente nocivo per la salute umana.

Nelle zone vulcaniche, invece, si concentra in maniera più elevata, rispetto agli altri terreni, pertanto, la normativa, se non emendata, rischia di compromettere gli sforzi di migliaia di agricoltori onesti e vigili, che hanno optato per unagricoltura sostenibile e con metodo biologico, affrontando, fra laltro, anche importanti investimenti.

Opportunamente l’emendamento proposto dal sen. Battistoni, vice presidente della Commissione Agricoltura del Senato della Repubblica,  lascia la possibilità, per lamministrazione competente, di individuare specifiche soglie per queste particolari situazioni, allesito di un confronto con le parti sociali e gli istituti di ricerca.  Il ministero non ha scuse: grazie a Forza Italia è ancora in tempo per un ravvedimento, che salverebbe il duro lavoro di tanti agricoltori.

Alcune nostre valutazioni che intendono dare ai lettori la cifra  dell’impegno del mondo della produzione agricola di qualità, in ambito parlamentare, come sul territorio per offrire ai consumatori prodotti sempre più rispettosi della qualità e della salute.

Appena il 22 giugno scorso il presidente del Biodistretto della Via Amerina e delle Forre, dott. Famiano Crucianelli, aveva scritto al prefetto di Viterbo dott. Bruno per un intervento contro l’uso scriteriato e abnorme dei pesticidi in agricoltura,   riportando come  le amministrazioni dei nostri comuni hanno emesso ordinanze e regolamenti che tengono in armonia ‘salute pubblica’ e ‘sviluppo sostenibile’.

Proseguiva l’on. Crucianelli nella sua lettera al prefetto di Viterbo, dott. Bruno: “Vi sono però alcuni nelle nostre comunità i quali ritengono che i loro interessi particolari siano al di sopra di ogni regola e continuano ad ignorare quanto seri e gravi siano i danni che “l’uso scriteriato “dei pesticidi può causare alla salute dei cittadini e al nostro patrimonio naturale.

Tutte le istituzioni debbono impegnarsi affinchè viga il rispetto delle leggi nazionali, dei regolamenti, delle ordinanze comunali.

In conclusione: Chiedo a Lei che già in passato ha dimostrato sensibilità e attenzione per questo serio problema di farsi garante perché ciò accada.

Per parte nostra, in coerenza con i nostri principi fondativi e con le cose sin qui fatte, siamo disponibili alla più piena collaborazione non solo nella denuncia delle illegalità, ma più ancora per promuovere nelle comunità locali e fra i contadini le alternative che rendono possibile un’agricoltura sostenibile, rispettosa della salute dei cittadini e del nostro ambiente. Famiano Crucianelli

Alcune nostre  brevi valutazioni.

Il  Biodistretto delle Via Amerina e delle Forre, come del resto i tanti Biodistretti nati nel Lazio ed in Italia, fin dalla sua prima costituzione persegue un vigoroso impegno sul fronte della sostenibilità e della tutela ambientale dell’agricoltura biologica rispetto all’agricoltura tradizionale.

I Valori che ispirano la sua azione sono: il rispetto del benessere animale, l’azzeramento dell’uso di additivi chimici, la propensione verso un modello produttivo ispirato a un ridotto tenore di carbonio.

Gli obiettivi pratici della strategia del  Biodistretto sono: favorire i consumi dei prodotti biologici locali, promuovere un modello di sviluppo e stili di consumo eco-sostenibili, stimolare una riflessione sulla qualità dell’alimentazione, promuovere la conoscenza del paesaggio e del territorio.

Il contenuto ed il tenore della lettera del presidente Crucianelli al Prefetto Bruno, assolutamente realistici nella loro gravità,  sono opportunamente finalizzati  a tutelare la salute pubblica, la qualità delle produzioni agricole e la salvaguardia delle risorse naturali.

Cosi come appare fortemente opportuno l’emendamento presentato dal senatore Battistoni che tiene nella  giusta considerazione la posizione dei produttori delle zone vulcaniche,  ove la naturale presenza più alta di acido solforoso porterebbe al superamento inconsapevole delle soglie fissate  dal decreto emendato dal senatoreBattistoni, riconducendo a comportamenti non ammessi in agricoltura biologica e mettendo, di fatto, fuori gioco i produttori di  agricoltura biologica  operanti in zone vulcaniche (sono molte anche nella Tuscia Viterbese) .

Il presidente  Crucianelli nella sua lettera di giugno  opportunamente pone in rilievo come i   comuni dell’area che interessa il Bio-Distretto costituiscano un territorio rurale in cui l’agricoltura biologica rappresenta una scelta strategica, condotta già da molti produttori locali in modo consapevole.

L’agricoltura biologica è un metodo di coltivazione e di allevamento che permette di sviluppare un modello di produzione che eviti lo sfruttamento eccessivo delle risorse naturali, in particolare del suolo, dell’acqua e dell’aria, utilizzando invece tali risorse all’interno di un modello di sviluppo che possa durare nel tempo.

Nell’area del Bio-Distretto della Via Amerina e delle Forre si contano, ad oggi, diverse centinaia di produttori agricoli impegnati nelle filiere ortofrutticole, vinicole, zootecniche e di trasformazione di altri prodotti di eccellenza. La loro offerta si rivolge al mercato interno, tuttavia per alcune produzioni, come olio d’oliva e vino, i mercati più accessibili sono quelli esteri.

Questi Valori e Beni naturali  vanno assolutamente tutelati con gli idonei strumenti normativi e, se necessario,  repressivi,  con lo stesso rigore dei Beni culturali, paesaggistici ed enogastronomici, di cui la Tuscia nella sua unicità deve continuare ad essere orgogliosa.

In questa ottica ben vengano iniziative come quelle del vice presidente della Commissione Agricoltura del Senato, sen. Francesco Battistoni e del presidente del Bio-Distretto della Via Amerina e delle Forze, on. Famiano Crucianelli.