Riceviamo e pubblichiamo

ORTE – La Sezione ANPI «Tito Bernardini» di Orte esprime sdegno profondo per la decisione presa dall’Amministrazione Comunale di Terracina di intitolare una piazza della città in modo congiunto a Berlinguer e Almirante. Una decisione evidentemente coerente con l’opera di revisionismo storico che mira a equiparare fascisti e antifascisti, persecutori e perseguitati.

Almirante viene ricordato come firmatario dell’aberrante «manifesto della razza» del 1938, membro dello Stato fantoccio repubblichino di Salò e firmatario nel 1944 del «bando della morte» che minacciava la fucilazione per chi non si fosse arruolato nella Repubblica sociale. Fu quindi tra i fondatori dell’MSI, partito di chiara ispirazione neofascista. Nel 1974 la Camera dei Deputati concesse l’autorizzazione a procedere nei suoi confronti per ricostituzione del disciolto partito fascista.

Il solo accostamento a Berlinguer oltre che una provocazione è una rozza volgarità.
Enrico Berlinguer, tra gli uomini politici più amati e rispettati di sempre, fu da giovanissimo antifascista e poi difensore della Costituzione, saldissimo nella difesa della democrazia, delle libertà, della solidarietà tra i popoli. Ideali e principi che hanno ispirato ogni giorno della sua vita privata, politica e parlamentare.

I confini, tra chi ha difeso le conquiste sociali e la democrazia e chi è responsabile di averla affossata , sono netti ed invalicabili. Rimuovere la storia, per interessi politici contingenti, è inaccettabile ed indegno. L’unica e vera pacificazione è quella che rimuove gli ostacoli al superamento delle ingiustizie e delle prevaricazioni e al pieno dispiegamento delle libertà personali e collettive nel solco della Costituzione.

Rivolgiamo pertanto un caloroso appello alla Prefettura di Latina – e alle autorità storiche competenti – affinché sia evitata questa indecorosa provocazione.

Distinti saluti.
ANPI Sezione di Orte
Il presidente Massimo Recchioni

Almirante a capo di un gruppo di picchiatori all’Università di Roma nel 1968