Stefano Stefanini

NewTuscia – ORTE – Anche la più longeva Radiotelevisione della Tuscia, Teleorte, intende contribuire a far trascorrere ai propri telespettatori alcuni pomeriggi e serate spensierati in questo periodo di emergenza coronavirus, in cui si è costretti a rimanere a casa.

Da venerdì 20 marzo e sino a giovedì 2 aprile Teleorte ha inserito nel suo palinsesto la rassegna “Orte Cinema Story”, dedicando ogni pomeriggio dalle ore 14,30 alla riproposizione dei cortometraggi ideati, filmati e prodotti dai Cineamatori ortani in una prolifica stagione dal 1966 al 1982. In particolare vengono riproposti i film dei due appassionati animatori del Club dei cineamatori ortani, E. Ricci e R. Nasetti.

Da sabato 28 marzo a lunedì 13 aprile alle ore 21,30 sul canale TRO2 canale 273 Teleorte ha allestito la rassegna teatrale “Orte a Teatro”, dedicato al teatro dialettale, particolarmente attivo nella città da molti decenni.

È davvero sorprendente riscoprire la vena e la passione cineamatoriale e teatrale che traspare dai titoli e dalle immagini riprodotte sugli schermi di Teleorte, come occasione di dialogo tra i genitori ed i nonni di oggi con i ragazzi, che una volta terminata questa emergenza potranno ripercorrere l’utilizzo del mezzo cinematografico come descrizione e analisi e denuncia della realtà che vivono. Un esempio è dato dall’iniziativa dei ragazzi dell’Istituto Superiore di Orte, che hanno girato nel 2019 con il regista Stefano Gabriele “La linea oscura” sul fenomeno del bullismo, presentato nell’edizione 2019 dellAlberini Film Festival.

Nell’ambito della manifestazione “Le conferenze di Palazzo Roberteschi 2016” è stata allestita la retrospettiva cinematografica “Storie di cinema ad Orte: 1966-1982, il mese dei cineamatori ortani presso Palazzo Roberteschi, a cura della Biblioteca specializzata dell’Ente Ottava medievale, diretta da Abbondio Zuppante.

I cineamatori impegnati nelle riprese dei film negli anni 60 e 80 del Novecento

La Biblioteca dell’Ente Ottava Medievale ha riproposto nel 2016 i maggiori successi cinematografici amatoriali, realizzati dal 1966 al 1982 dal “Cine Club di Orte”, rivissuti ed illustrati da uno dei principali protagonisti di quella esaltante e coinvolgente stagione culturale.

I cortometraggi più apprezzati: “Un minuto, un’ora, un giorno”, “I tre conversi”, “Esami di riparazione” e La leggenda di “Bertrada”.

I cineamatori ortani coltivarono un proficuo contatto culturale ed umano con il grande regista Ettore Scola, con la loro produzione filmica che ha partecipato a oltre quaranta rassegne cinematografiche in tutta Italia. 

Quella che va dal 1966 al 1982 fu una stagione particolarmente felice per il Club di cineamatori di Orte, che vide i componenti del club intrattenere rapporti culturali ed umani con molti dei maggiori registi del momento.

In particolare Orte ha ricordato nel 2016 l’impegno di denuncia e promozione di Pierpaolo Pasolini con l’iniziativa promossa dalla Biblioteca dell’Ente Ottava medievale, dall’ Università delle Tre Età, dal giornale Il Bersaglio: “Pasolini e Orte La forma della città” con le proiezioni del Cortometraggio di Pierpaolo Pasolini, di Philippe Daverio e la proiezione di alcuni lavori dei Cineamatori Ortani, con l’intervento del professor Tommaso Mozzati, docente di Storia dell’Arte Moderna.

Ernesto Zuppante, poliedrico artista ortano e attivo promotore del sodalizio tra i cultori del cinema di Orte, ha avuto modo di illustrare i contenuti e le caratteristiche della prolifica stagione dei cineamatori della città.

Di sorprendente realismo sono le interviste “improvvisate” nelle pause del celeberrimo film diretto nel 1980 da Ettore Scola “La Terrazzadel 1980: Ernesto Zuppante ha registrato con raro ed inaspettato acume giornalistico alcune interviste, dei veri e propri “cammei”, dei ritratti inediti dei grandi interpreti degli anni d’oro del cinema italiano come Vittorio Gasmann, una giovanissima Stefania Sandrelli, Ugo Tognazzi e Marcello Mastroianni.

Marcello Mastroianni nella sua intervista ha ricordato con grande sensibilità un suo amico di scuola vicino di banco, un certo Lorenzetti, che ogni mattina si recava in treno da Orte a Roma per frequentare le scuole superiori.

I cineamatori ortani hanno mantenuto un proficuo contatto culturale ed umano con il grande regista Ettore Scola, con la loro produzione filmica che ha partecipato a oltre quaranta rassegne cinematografiche in tutta Italia.

Nella riproposizione dei lavori del Cine Club Orte degli anni Sessanta e Ottanta del Novecento si è ripercorso l’impegno civile, oltre che culturale, del cinema di quegli anni.  

In particolare il messaggio che il regista e scrittore Pierpaolo Pasolini lasciò nella trasmissione di RAI 2 “ Io e”  “La Forma della Città” nel 1974 è di una straordinaria attualità  per l’autorevolezza e la lucida lungimiranza delle argomentazioni che l’intellettuale lanciò attraverso la macchina da presa puntata su Orte, la sua rupe deturpata dalle nuove costruzioni e dalla “lirica” difesa della stradina “senza nome” di Porta San Cesareo, espressione della “cultura popolare” che nei secoli ha contribuito a dar vita all’immenso patrimonio del nostro Bel Paese.