Giuliano: “Per un rilancio, finita l’emergenza, bisognerà pensare a stabilizzazioni, sblocco del turn-over, assunzioni, riapertura ospedali”

NewTuscia – ROMA – Riceviamo e pubblichiamo. La denuncia che ormai da anni la UGL Sanità lancia nei confronti del grave impoverimento del Servizio Sanitario Nazionale è stata drammaticamente confermata oggi dai dati che l’Istat ha reso noti in una memoria consegnata alla commissione Bilancio del Senato, impegnata nell’esame del decreto legge che contiene le misure per contrastare gli effetti del coronavirus. “Nell’arco di tempo – dice il Segretario Nazionale Gianluca Giuliano – compreso tra il 2010 e il 2017 il personale del SSN ha subito un calo del 6,7%. Si è ridotto del 5.9% quello medico mentre quello infermieristico è sceso del 3,9%. Rispetto alla popolazione residente, il personale dipendente del Ssn è passato da 106,9 a 99,7 unità ogni 10.000 residenti.

Tagli scellerati, risorse indirizzate altrove: il risultato è ora evidente nei numeri che l’Istat fornisce e messo in luce dalla drammatica situazione d’emergenza che il paese sta vivendo con il contagio da Covid-19. In tanti, sull’onda emotiva di questi giorni, chiedono, quando l’emergenza sarà finita, un rilancio del Servizio Sanitario Nazionale. Lo abbiamo sempre fatto e lo ribadiamo noi della UGL Sanità ma sarà una strada che dovrà porre solide e inattaccabili fondamenta nella stabilizzazione dei precari, nello sblocco del turn-over con assunzioni di nuovi operatori dalla sanità, nella riapertura di Ospedali che oggi sarebbero stati a disposizione dei cittadini e che invece, chiusi e abbandonati a loro stessi, sembrano scheletri nel deserto”.