di Stefano Stefanini
NewTuscia – ORTE – Anche se stiamo vivendo queste giornate di emergenza sanitaria costretti a casa per le opportune cautele, riteniamo opportuno riflettere sulle opportunità ed attività del dopo- Coronavirus.
Mi vengono in mente i lavori di ultimazione della superstrada Orte -Civitavecchia, la riattivazione della ferrovia Capranica-Orte e il il collegamento ferroviario dell’Interporto di Orte, passi importanti verso il rilancio interno del Centro Italia.
Come sottolineato in questi ultimi tempi in ambito politico amministrativo e imprenditoriale, oltre che dai comuni e dalle associazioni dei territori della Tuscia interessati, due fattori infrastrutturali potranno influenzare positivamente la mobilità delle merci e dei passeggeri del Centro Italia:
Il prossimo collegamento ferroviario dell’Interporto di Orte e l’operatività dei cantieri per la riapertura del tratto Capranica – Orte della line Civitavecchia – Orte, che andrebbe a supplire la chiusura di 15 mesi della linea Roma-Civita Castellana – Viterbo per l’esecuzione dei lavori di ammodernamento.
Questi due interventi di potenziamento dell’intermodalità dell’area a nord di Roma potranno ulteriormente operare una sinergia con il sistema portuale di Civitavecchia, in considerazione delle nuove funzionalità dei Porti marittimi delineate dalla riforma partita nel 2018.
Nel 2018 è partita la riorganizzazione e semplificazione del sistema dei Porti marittimi con la creazione di 15 autorità di Sistema portuale a cui faranno riferimento 54 porti di rilevanza nazionale e quelli regionali.
Con la riforma della riorganizzazione dei porti si semplifica fortemente il quadro del settore creando 15 autorità di sistema portuale, cui faranno riferimento 54 porti di rilevanza nazionale e a cui potranno rivolgersi le Regioni anche per chiedere l’inserimento di porti di rilevanza regionale.

Le strutture del porto di Civitavecchia visione complessiva – Foto Corriere Marittimo
E’ un’ operazione di forte razionalizzazione che porta ad una riduzione dei comitati portuali: dagli oltre 360 esistenti oggi, a circa 70. Tutto ciò avverrà anche con il coinvolgimento delle Regioni e degli Enti locali perché alcuni componenti saranno designati dalle autonomie territoriali. Con la riforma le nuove autorità istituiranno anche ‘tavoli di partenariato della risorsa mare’, con funzioni consultive, a cui parteciperanno stakeholder e associazioni di categoria.
Una svolta anche per la semplificazione burocratica con la realizzazione dello sportello unico doganale e l’attivazione di controlli sotto il coordinamento funzionale dell’agenzia delle dogane e l’attivazione di uno sportello amministrativo.
Infine la riforma prevede un rilancio della portualità e della logistica attraverso: semplificazione su scavi e dragaggi; miglioramento dei collegamenti ferroviari di ultimo miglio; ‘ferrobonus’ e ‘marebonus’ ovvero gli incentivi previsti dall’ultima legge di stabilità per il trasporto merci via ferrovia e via mare.
Con il piano strategico della portualità e della logistica si e’ inteso rilanciare il settore portuale e logistico, massimizzando il valore aggiunto che può arrivare proprio dal trasporto marittimo.
In linea con la riforma delle autorità portuali si mira a semplificare e snellire l’organizzazione, garantendo maggiore trasparenza e upgranding di servizi, uniformando le condizioni di accesso alle concessioni demaniali, migliorando l’efficienza del lavoro portuale e promuovendo il settore turistico e il potenziamento del settore crocieristico. Il piano prevede una serie di interventi per migliorare i collegamenti marittimi e terrestri, semplificando le manovre ferroviarie e introducendo il “fast corridor ferroviario” negli scali merci.

Un tratto panoramico della ferrovia storica Civitavecchia-Orte.
Si punta poi sull’integrazione del sistema logistico e il coordinamento funzionale con interporti e piattaforme logistiche. Gli effetti per il porto di Civitavecchia e per l’Interporto Centro Italia di Orte.
Anche nel piano strategico nazionale sono previste azioni per migliorare la qualità dei collegamenti ultimo miglio. Infine: maggiore innovazione secondo le Linee UE e la strategia del Piano Horizon2020; interventi per minimizzare l’impatto ambientale; certezza delle risorse, mettendo a sistema fondi FESR, Fondo Sviluppo e Coesione, Piano Junker; condivisione e confronto partenariale; attualizzazione della governance del sistema mare. Si tratta di obiettivi che saranno perseguiti attraverso azioni strategiche da realizzarsi attraverso modifiche della normativa vigente; regolamenti attuativi; futuri piani attuativi di settore; azioni del documento di programmazione pluriennale; contratti di programma con i concessionari; accordi di rete o programma quadro, protocolli d’intesa.
Fondamentale è il capitolo finale del piano relativo alle proposte di governance con cui si individua la migliore dimensione per coniugare efficienza e aumento della competitività con l’esigenza del maggiore raccordo con territori e mercati locali.

(Fonte: Uir-Unione Interporti Riuniti)
Gli effetti di questi provvedimenti di riordino del sistema portuale italiano avranno effetti positivi sulla funzionalità dell’lnterporto Centro Italia all’interno della rete nazionale degli interporti con riferimento particolare alla direttrice degli assi di logistica integrata tra i porti e il collegamento stradale di Civitavecchia e Ancona, individuando nell’intermodalità il metodo imprescindibile per garantire economicità, innovazione e celerità nei collegamenti.
Va ricordato che l’Interporto Centro Italia di Orte si inserisce nel sistema italiano della logistica integrata: Orte, con la sua posizione strategica, è al centro di numerose vie di comunicazione, negli’”assi” di logistica integrata tra Lisbona e Kiev ( ovest – est) e tra Palermo e Berlino (sud – nord), oltre ad intercettare la direttrice Civitavecchia – Ancona. Si tratta di uno scalo capace di ricevere treni di dimensioni superiori ai 500 metri integrato nella rete dei 24 interporti presenti in tutta Italia.