NewTuscia – ORVIETO – Riceviamo e pubblichiamo.

La decisione di conferire ulteriori quantità di rifiuti nella discarica Le Crete a fronte di un’emergenza regionale, mai affrontata e risolta, ci lascia molto perplessi, non tanto per la quantità di rifiuti che sarà maggiormente conferita nella nostra discarica ma soprattutto per un andazzo e un metodo che non vede nessuna inversione di tendenza rispetto al passato.

Abbiamo, da una parte, sostenuto e sosteniamo che l’Umbria debba velocemente definire scelte che portino, urgentemente, alla gestione dell’intero ciclo dei rifiuti, avendo tutte le condizioni, infrastrutturali e politiche, per poterlo fare.

Dall’altra ci siamo battuti affinché Le Crete non venisse vista più solo come la “discarica dell’Umbria” pronta a mettersi a disposizione ogni qual volta territori, regionali o extraregionali, siano in difficoltà. Da molti anni la nostra disponibilità non è mai stata suffragata da scelte politiche che riconoscano il ruolo che Orvieto ha svolto in questi anni in tema ambientale e delle politiche dei rifiuti in particolare, determinando un giusto equilibrio regionale tra “chi da e chi riceve”, emblematica la vicenda dell’ultimo ampliamento del secondo calanco e della poca chiarezza dell’allora amministrazione su quella vicenda. Ad oggi il nostro territorio è del tutto isolato per quanto riguarda gli investimenti del circuito produttivo del riuso e del riutilizzo con pesanti svantaggi in termini di salvaguardia ambientale, di politiche di investimento e occupazionali.

La decisione dell’Auri prosegue in questa direzione chiamando alla responsabilità la Città di Orvieto ma non utilizzando la stessa responsabilità nelle scelte che è chiamato ad adottare.

Non vediamo sinceramente quale vantaggio ne possa scaturire per Orvieto costretta a smaltire, crediamo interamente in discarica, settemila tonnellate in più di rifiuti, se, infatti, i rifiuti organici (FOU) possono essere trattati presso l’impianto di Orvieto e solo una residua parte viene smaltita in discarica, i rifiuti FORSU destinati ad Orvieto, abbiamo ragione di credere, dovranno tutti essere smaltiti nel sito.

I vari ampliamenti della discarica, i conferimenti da fuori regione e la messa a disposizione de Le Crete in molte situazioni emergenziali e parallelamente l’isolamento politico nel quale ci troviamo stanno a denunciare una situazione non più sopportabile e gestibile per il nostro territorio.

Preoccupa infine la prossima chiusura dell’impianto di Casone e la destinazione degli scarti oggi smaltiti in quel sito.

Ci auguriamo che il Sindaco abbia la forza e il coraggio per non permettere più il proseguire di questa situazione e adotti tutte le iniziative, in suo potere, per difendere il territorio e allo stesso tempo esigere dall’Auri e dalla Regione Umbria scelte che permettano la gestione dell’intero processo  del ciclo dei rifiuti e investimenti, sul riuso e riutilizzo, equilibrati per tutti i territori regionali.

 

Associazione Orvieto 19to24

Donatella Belcapo