NewTuscia – VITERBO – Un errore nell’aggiornamento di Office avrebbe determinato il malfunzionamento di un computer e quello che avrebbe dovuto essere la soluzione si è trasformata nella causa del disagio che i partecipanti al concorso per vigili urbani hanno subito.

La conferenza stampa indetta per spiegare i fatti accaduti ha visto protagonisti il sindaco Arena, il comandante Vinciotti, comandante della polizia locale che presiedeva la commissione esaminatrice e Giuseppe Lopomo, della ditta Ibs.

La soluzione al problema al software che ha determinato la falla nell’accesso ai database delle domande, afferma Lopomo, si è rivelata controproducente: ho dato a un collega una pennetta con i file dei questionari e per errore è stato stampato non il file, ma il correttore”, così sono stati distribuiti i fogli sbagliati. Il file con le risposte era stato predisposto per un altro computer, quello che poi le avrebbe scannerizzate. Nel distribuire i fogli, in perfetta buona fede, non si è fatto caso alle freccette indicanti le soluzioni.

Una volta eliminato l’aggiornamento indesiderato il sistema sembrava funzionare di nuovo. Infatti le procedure successive si sonno svolte in perfetta concordanza con la normativa. Ritirati immediatamente i questionari, sono stare scelte tramite un dispositivo elettronico altre domande e tutto è ripreso in modo ottimale. L’unico intoppo è stato il termine del test che si è prolungato fino alle 14.15 del pomeriggio quando era previsto per le 12.00.

Le polemiche dei partecipanti alla prova, la prima che costituiva la preselezione, si sono concentrate soprattutto sul fatto che il test, una volta scoperto l’errore, non fosse stato rimandato ad una data successiva ma affrontato quello stesso giorno. Eppure rinviare la prova avrebbe significato esporre le persone che provenivano da regioni diverse a ulteriori disagi.

Ma l’amministrazione comunale che ha indetto il concorso, la commissione esaminatrice e la ditta che gestisce le procedure concorsuali tengono a ribadire che nessun atto è stato sequestrato, i carabinieri allertati da qualche partecipante, si sono limitati ad ascoltare i fatti per poi constatare che non era stata commessa alcuna infrazione. Le misure prese successivamente non sono state perfette, ma in casi del genere, del tutto imprevedibili, ci si adopera per trovare e applicare la soluzione più corretta dal punto di vista giuridico. La stessa polizia giudiziaria, avvertita da Vinciotti, non ha sequestrato nulla. Ne la finanza ha fatto interrompere il test.

Anche se l’errore materiale è stato commesso, ragione per cui qualche atto amministrativo è impugnabile, si è agito nel modo che reputato migliore, precisa Vinciotti, coadiuvato dal segretario generale Puopolo. Se qualcosa non fosse andata per verso giusto era previsto il rinnovo della procedura facendo ripetere la prova.