NewTuscia – VITERBO – Con l’ultimatum del presidente Bossola ai sindaci, in quanto soci in autonomia rispetto al comune che rappresentano, il tempo per decidere se aumentare il capitale della Talete o cedere una quota della società a uno o più privati scadrà il 30 novembre.
L’azienda che fornisce il servizio idrico nel viterbese si trova da mesi in cattive condizioni economiche e le polemiche nonostante una scadenza posta a breve non accennano a diminuire. Al contrario. Tanto per cominciare Erbetti ha portato all’attenzione dei membri, che hanno preso parte alla conferenza tenutasi nella sede dell’Usb dove il comitato Non ce la beviamo ha fatto una ricapitolazione dopo gli ultimi sviluppi, battendo sull’autonomia decisionale di cui godono i primi cittadini. Prima di decidere sarebbe auspicabile, secondo il portavoce di M5S, la votazione di una delibera in Consilio, “altrimenti il rischio è che agiscano secondo il proprio indirizzo politico e questa non va bene perché l’acqua è un bene di tutti”.
Ma è il lungo discorso di Paola Celletti a dare il tono alla conferenza. Gli argomenti affrontati riguardano la gestione dei dearsenificatori, il cui enorme costo invece di pesare sui contribuenti dovrebbe essere gestito con la fiscalizzazione generale, mossa che invece di essere avallata è stata impedita secondo Celletti dal presidente Zingaretti che ha mantenuto la gestione privatistica filtrata da un unico Ato, quello provinciale. Sempre sul capo del presidente della Regione pende l’accusa di non aver dato seguito alla legge del 5 aprile 2014, senza trovare neppure i bacini idrografici nei territori comunali che potevano fornire un’alternativa sulla scelta della gestione.
Ma in cantiere sono pronte 12 mila firme che verranno esibite nella protesta che avrà luogo sotto il palazzo della regione , continua il suo intervento Paola Celletti. Deve essere fatta chiarezza “sulle bollette che i cittadini stanno ricevendo in questi giorni con voci di spesa molto generiche, con addebiti e accrediti diversi con somme esorbitanti e spese acquedotto intorno ai 70 euro. Inoltre non capiamo il perché stiano arrivando bollette in maniera molto ravvicinata, la penultima a settembre e l’ultima in questi giorni”, senza contare che circolano voci in cui sembrerebbe che il distacco dei contatori avviene in mancanza del pagamento di una singola bolletta, “questa non è una alla lotta contro i grandi evasori ma verso le famiglie e la povera gente!”
La soluzione che offre in compenso si basa sulla trasformazione “la natura giuridica del gestore in un soggetto di diritto pubblico, quindi in consorzio o azienda speciale”, per accedere ai contributi pubblici in ambito regionale, statale e europeo, ed ottenere le garanzie necessarie a richiedere prestiti alle banche.
Presenti alla conferenza anche Francesco Lombardi del coordinamento comitato, il consigliere di Civita Castellana Yuri Cavalieri e Bengasi Battisti, ex sindaco di Corchiano.