di Stefano Stefanini

NewTuscia – ORTE – E’ programmata per sabato 26 ottobre l’inaugurazione della sede della Sezione di Orte dell’A.N.P.I., in Corso Garibaldi 17 ad Orte Scalo, intitolata a Tito Bernardini, in ricordo del suo sacrificio tra i 335 Martiri delle Fosse Ardeatine.

Il presidente dell’Associazione comunale di Orte dei Partigiani d’Italia Massimo Recchioni invita tutti i cittadini all’iniziativa che vedrà  la presenza del Coordinatore regionale dell’ANPI del Lazio Fabrizio De Santis.

Un nostro commento, anche come spunto di dibattito del convegno, che noi come operatori dell’informazione abbiamo in dovere di sollecitare nel pluralismo delle opinioni.

I principi di tolleranza, rispetto, solidarietà democratica nelle diversità delle opinioni politiche, che informano da 70 anni la Costituzione repubblicana dovrebbero essere ormai assimilati nella vita personale e sociale di tutti i cittadini, ma spesso i fatti di aggressioni violente tra giovani di diverse “ispirazioni ideologiche” danno l’idea di come i principi di tolleranza e concordia non siano ancora stati integralmente recepiti da alcuni singoli cittadini e da formazioni politiche estremistiche.

La Carta fondamentale afferma – a tutela dei diritti e dei doveri dei singoli  cittadini -elettori e delle formazioni sociali come i partiti politici e movimenti alla partecipazione alla  vita politico amministrativa  del Paese – che la tolleranza, lo spirito democratico, una  concordia a tutela dell’Unita Nazionale, la lealtà e la trasparenza, il rispetto delle diversità, la rimozione delle discriminazioni fondate sulla razza, la lingua, le fede religiosa, l ‘orientamento politico siano alla base dell’azione dei partiti e di chi si pone davvero (e non falsamente) al servizio della collettività.

In particolare pensiamo che il metodo democratico e “antifascista” si concreti oltre che nel rispetto assoluto delle altrui opinioni affermate con spirito democratico e rispetto di chi non la pensa come noi, nella capacità di dare risposte e soluzioni concrete alla base popolare, all’equilibrio tra diritti e doveri su cui si fonda la Repubblica,  alla creazione di opportunità di impresa e lavoro, di razionalizzazione dei servizi pubblici e del miglioramento della qualità della vita nella città e nei paesi ove gli elettori pongono con il loro voto, chi governa e chi controlla e stimola dall’opposizione l’attrazione di programmi elettorali realizzabili, che contengano progetti e risorse economico-organizzative per realizzarli.

Il Capo dello Stato, Sergio Mattarella, ha più volte affermato  che la partecipazione democratica dei cittadini alla vita politica, con i nuovi strumenti di comunicazione sociale, e degli elettori, specie giovani, agli appuntamenti elettorali  comunali, regionali e nazionali o referendari, dipenderà’ dalla capacità degli attori politici di svolgere attività politica basata sulla “tolleranza” delle diverse idee ed opinioni, allo svolgimento di “rispettose anche se aspre campagne elettorali”, ove ogni forza politica che si richiama alla Costituzione ed ai suoi principi fondamentali possa dialogare con la base elettorale e le altre liste in competizione democratica con argomentazioni realistiche e concrete per convincere alla partecipazione  al voto come strumento primario di scelta di uomini, donne e programmi in grado di ben amministrare la cosa pubblica.

Oltre a tutelare la partecipazione democratica di partiti, liste e candidati legati a programmi chiaramente illustrati agli elettori, altrettanto chiaramente la Costituzione e le leggi penali ad essa collegate vietano l’apologia o il tentativo di ricostituzione del partito fascista (la carta parla nelle disposizioni di attuazione del disciolto partito fascista) dei metodi di azione politica antidemocratica che ormai dovrebbero essere definitivamente abbandonate e ripudiate da forze politiche che agiscono in un ordinamento fondato su solide basi partecipative e repubblicane.

La  domanda che dobbiamo porci è: Quando una forza politica, militanti di partiti, amministratori, cittadini  agiscono con atteggiamenti, azioni o dichiarazioni  che possano ricondursi a metodi o atteggiamenti “fascisti”, o ancora  operando un tentativo riconducibile alla ricostituzione del disciolto partito fascista?…

Gli organismi dello Stato – Forze dell’Ordine presenti in ogni comune, Magistratura, gli apparati di vigilanza e controllo –  che vigilano sulla tutela dell’ordine democratico, siamo sicuri, faranno sino in fondo il loro Dovere.

Anche le forze politiche locali e nazionali hanno il dovere di non istigare i propri aderenti ed attivisti alla violenza e intolleranza verso gli “avversari politici” o le minoranze i “diversi” che si trovino in un determinato contesto sociale.

Oltremodo tutto il mondo della politica, nazionale e territoriale, ha il dovere   di individuare, prevenire e isolare nei confronti all’opinione pubblica, e per i casi più gravi, segnalare agli Organi preposti gesti, parole, istigazioni alla violenza o “condotte”, pratiche di violenta affermazione di idee, contrarie allo spirito della Costituzione Repubblicana.

Con questi auspici auguriamo buon lavoro all’Anpi di Orte, augurando l’instaurazione di un sano rispettoso dibattito trat tutte le forze politiche per la crescita dei nostri territori e dell’Italia, impegnata  da protagonista nell’Unione Europea