Mons. Dante Bernini ci lascia un patrimonio di Fede e amore per la Vita come esempio carismatico di servizio episcopale alla Chiesa locale e universale. La sua testimonianza di un’umanesimo integrale
Stefano Stefanini
NewTuscia – VITERBO – Mons. Dante, per molti di noi don Dante, ci ha lasciato questa notte per incamminarsi nel cammino di Luce, con quella Fede incrollabile, totale, contagiosa nel Signore, che sapeva infondere con la mitezza della Sapienza del Cuore.
Ci mancherà la sua testimonianza umana, ma soprattutto pastorale, nei suoi gesti come nella sue calde parole che penetravano naturalmente nel profondo del nostro essere, esortando le Anime al Bene testimoniato con le Opere, con la Parola così autorevole nella spiegazione dei principi teologici piu’ complessi e della Sacra Scrittura interpretata con la mitezza e spontaneità della Fede di un bambino.
Il mandato evangelico “Va e conferma i tuoi fratelli” e’ stato declinato da mons. Dante con la solerzia e l’amore gratuito che solo un padre sa donare ai suoi figli, a chiunque si rivolgesse a lui per un consiglio ed un incoraggiamento .
Nelle sue omelie che abbiamo avuto il privilegio di ascoltare in questi ultimi anni, costante e’ stato il richiamo all’affidamento totale al Signore, come all’abbandono filiale nelle braccia materne di Maria, della Madonna della Quercia, in particolare, che fin da bambino aveva di sicuro caratterizzato le sue scelte vocazionali e nella maturità i suoi impegni di qualificatissimo servizio alla Chiesa particolare, a quella universale e, straordinariamente alla figura di San Giovanni Paolo II.
Più volte, con semplicità e rara efficacia, ci ha riferito della testimonianza di vita trasmessa dal papa “venuto da lontano”, on il quale aveva intessuto uno straordinario legame di Fede e Testimonianza, da cui traspariva il Carisma unico che sa dialogare con la parte più intima delle coscienze, per esortarle al Bene.
Personalmente mi aveva parlato di mons. Dante Bernini, mons. Delfo Gioacchini, che aveva condiviso con il prelato viterbese tanti anni di formazione e poi di insegnamento presso il Seminario della Quercia.
Fede incrollabile, impegni culturale e umano per la crescita sana dei giovani nei Valori della Fede come nell’impegno e nella solidarietà umana verso i più deboli. Un grande impegno di studio, di conoscenza delle scienze umane e di quelle esatte, di servizio all’Uomo in quell’Umanesimo Integrale, affermato nel Concilio Vaticano II, e praticato e testimoniato dalla generazione di mons. Dante a generazioni di sacerdoti e di laici impegnati nel sociale.
L’impegno per la Pace, universale, comunitaria e familiare e’ stata testimoniata con fervore evangelico da mons. Dante in tutta la sua lunga esistenza.
Non vorrei tralasciare il suo assiduo e concreto impegno per l’Ambiente, per un’ecologia integrale, umana e scientifica, per gli ultimi e chi soffre ad ogni latitudine del globo, come la passione per lo studio e la divulgazione del patrimonio storico e culturale di Viterbo, della Tuscia, sia per i Beni ecclesiastici che quelli civici.
Nel momento della sua Chiamata, a cui peraltro più volte aveva fatto cenno nelle sua omelie domenicali, ci sentiamo umanamente più soli, ma con la forza della Fede, l’ardore della Carità e la certezza della Speranza, Virtù testimoniate operosamente da mons. Dante, sappiamo che ci seguirà amorevolmente ancora nella Luce del Paradiso.
Grazie, don Dante, per ciò che ci hai donato e che non dimenticheremo.