Riceviamo e pubblichiamo

NewTuscia – Oggi un altro suicidio tra i Carabinieri. Solo pochi giorni fa, era il 6 Luglio, ci siamo occupati dell’ennesimo suicidio nei Carabinieri; qualche giorno dopo c’è stato un altro caso nel comparto riguardante un agente della Polizia Penitenziaria.

Oggi dobbiamo purtroppo e ancora aggiornare una lista e numeri drammatici: 27 casi nel comparto Difesa/Sicurezza  dall’inizio dell’anno, l’ottavo per l’Arma dei Carabinieri. Più di un caso a settimana. Dolore, cordoglio e sconcerto si ripetono e rinnovano ancora.

Dopo nostre verifiche dirette per avere qualche informazione in più oltre le sei, sette righe ufficiali classiche e solite che alcune pagine e siti hanno pubblicato per poi stendere veli di silenzio a queste notizie mai riportate sui grandi mezzi di comunicazione e spesso neanche su pagine locali, comunichiamo che un  Appuntato scelto di 55 anni, Giuseppe M. si è suicidato sparandosi un colpo con la pistola d’ordinanza in località Castell’Alfero, un piccolo comune di meno di 3000 abitanti della provincia di Asti.

Il corpo è stato rinvenuto dalla moglie che successivamente ha chiamato i Carabinieri. Lascia la moglie e due figli maggiorenni.

Come SIULM esprimiamo il nostro cordoglio ai familiari e colleghi e ci chiediamo: a quali numeri di suicidi si dovrebbe arrivare affinchè si affronti il tema in modo complessivo e organico ai massimi livelli politici e militari? Questi numeri non sono e non si può ridurre il tema a “problemi familiari” o al fatto, sentito spesso in analisi sfuggenti e superficiali, che “sono lavoratori che hanno a disposizione un arma e quindi si suicidano”.

 SIULM Sindacato Interforze militari