NewTuscia – Al giorno d’oggi non è facilissimo trovare il lavoro se non si hanno delle competenze, come programmatori di computer non tutti sanno che vi sono molte opportunità di lavorare, basta conoscere anche 1 solo linguaggio di programmazione ed è possibile lavorare con aziende in tutto il mondo anche senza spostarsi da casa. Molte persone si iscrivono all’Università per avere più possibilità lavorative, ma chi possiede soltanto il diploma trova la strada un pochino più ostacolata. Non sempre però perché dipende da quale liceo si proviene. Per esempio, in quelli tecnici, specie quello informatico, ci sono più opportunità di entrare nel mondo del lavoro, perché è un settore dedito alla tecnologia e all’innovazione. Le occasioni di essere chiamati ad un’azienda importante o comunque di far risultare positivo un colloquio di lavoro, è il fatto di essere esperti nel mondo della programmazione, quindi, conoscere i linguaggi che si utilizzeranno per programmare.

Linguaggi di programmazione
Cosa sono i linguaggi di programmazione

Immaginiamo due persone che stanno parlando. Essi si scambiano informazioni oppure svolgono una semplice chiacchierata tra amici. Le parole che pronunciano hanno un senso e sono comprensibili all’altro perché stanno parlando un linguaggio comune. La stessa cosa avviene quando vogliamo comunicare con una macchina, in questo caso un pc. I programmatori per far capire al computer di svolgere quella determinata funzione che gli si sta richiedendo, utilizzano appositi linguaggi; quei linguaggi necessari per programmare. Bene, questi prendono il nome di linguaggi di programmazione. Senza di essi, tutte le applicazioni, giochi per computer, robot che immedesimano comportamenti umani, non esisterebbero.

Per imparare un linguaggio di programmazione i più disciplinati possono comprare libri e studiare in autonomia anche se si ha bisogno di un supporto maggiore ed una guida ci sono diversi punti di riferimento in rete come ad esempio www.fiorerosalba.com, www.html.it , www.udemy.com

Quali linguaggi di programmazione esistono?
Scopriamo i linguaggi di programmazione più utilizzati

  • Java: ad oggi, è il linguaggio di programmazione più utilizzato al mondo. È stato creato nel 1991, inizialmente solo per lavorare per le smart tv. Poi, acquistando potenzialità e fiducia con gli anni, è stato ed è utilizzato tutt’ora, per lo sviluppo delle nuove applicazioni del sistema operativo Android, ma anche altri software legati al business;
  • C Language: nonostante siano passati molti anni, questo linguaggio di programmazione ancora riesce a dire la sua e viene spesso utilizzato per finalizzare diversi progetti. Nasce negli anni Settanta e possiede tutte quelle peculiarità per essere considerato alla pari di tutti gli altri linguaggi di programmazione ad alto livello. All’inizio veniva impiegato soltanto nei software di base, ma con il passare del tempo ha conosciuto istruzioni di controllo sempre più sofisticate;
  • Python: è stato sviluppato nel 1989 ed è un linguaggio di programmazione molto semplice da leggere, grazie al suo codice sorgente facilmente intuibile. Molti informatici, infatti, credono che, questo linguaggio di programmazione, sia uno dei più facili e semplici per iniziare a conoscere il mondo della programmazione;
  • PHP (Hypertext Preprocessor): questo linguaggio è nato nel 1994, anche se solamente l’anno successivo è stata rilasciata la sua versione ufficiale. All’inizio era un codice sorgente procedurale, poi con gli anni si è evoluto, adattandosi anche ai tempi ed è divenuto multiparadigma, implementando un linguaggio di programmazione anche per gli oggetti. In realtà, pur avendo avuto moltissimi aggiornamenti e cambiamenti, è dedicato alla strutturazione dei siti e delle pagine web. Infatti, siti noti come Facebook o anche Yahoo, utilizzano questo tipo di linguaggio;
  • Visual Basic: nasce nel 1991, come un linguaggio molto basico, non molto aggiornato, sviluppato per le applicazioni o per tutto ciò che riguardava il mondo Microsoft. Nell’utilizzo è molto semplice e intuibile, ma diversi informatici e programmatori, ribadiscono che è un tipo di linguaggio obsoleto e che ormai è stato superato da altri;
  • Java Script: non bisogna confonderlo con il primo della lista che ho scritto, ovvero Java, perché sono due linguaggi di programmazione dal nome quasi identico, ma con funzioni differenti. Per esempio, Java Script, può essere impiegato nel modernizzare o comunque migliorare esteticamente le pagine web; oppure, anche nel creare tutte quelle applicazioni su internet, in modo tale da far interagire tutti gli utenti. È inoltre indice di critiche, sia perché lo ritengono troppo pesante, rallentando così il motore di ricerca che si sta utilizzando e anche perché espone troppo facilmente, gli utenti al rischio di virus;
  • Assembly Language: è stato creato nel lontano 1949, infatti è uno dei linguaggi di programmazione più vecchi che il panorama informatico conosca. Il suo utilizzo è più vicino a quelle che sono le macchine a bassa potenza o per tutte quelle cose elettroniche che si possono indossare. Un esempio per eccellenza a cui si può far riferimento, sono gli smart watch, tant’è che, in questo ultimo periodo, tale codice, è tornato ad essere di moda;
  • Ruby: questo tipo di linguaggio di scripting è nato da un’idea del giapponese Yukihiro Matsumoto; un’idea sviluppatasi nel 1993, per poi renderla concreta un paio d’anni dopo. È un linguaggio gratuito e ad oggetti. Ultimamente è diventato più popolare grazie a dei framework che l’hanno reso ancora più semplice. Infine, è possibile utilizzarlo in tutti i sistemi operativi, come Linux, Mac OS e Windows e altri;
  • Perl (Processing Estraction Report Language): è stato inventato negli anni ’80 da un ingegnere che lavorava alla Nasa. Questo linguaggio di programmazione usa stringhe, racchiudendo diverse sequenze di caratteri. Viene utilizzato maggiormente per diverse procedure che mirano alla manutenzione di un server internet guasto;
  • Delphi-Object Pascal: Danny Thorpe fu l’inventore di Delphi e, il suo obiettivo primario, era quello di interfacciarsi con tutti i principali motori database. Delphi permette agli utenti di visualizzare il tutto attraverso l’uso di strumenti adatti per qualsiasi genere di programma. Infine, utilizza Object Pascal come linguaggio di programmazione, utilizzato per gli smartphone;
  • Swift: è un recentissimo linguaggio di programmazione, inserito da casa Apple. È un misto di due linguaggi di programmazione: Objective-C e il C. Da questi due estrapola il contenuto migliore per dar vita ad un unico linguaggio;
  • MATLAB: è stato creato con l’intento di insegnare ai giovani studenti e universitari l’algebra avanzata. Adesso, però, viene utilizzato anche dai più alti scienziati e informatici di primissimo livello. È disponibile su tutti i sistemi operativi, sia quelli principali che meno;
  • Pascal: è un linguaggio di programmazione nato nel 1970. Essendo un linguaggio algoritmico, il suo nome lo deve al matematico e filosofo Blaise Pascal. Questo tipo di linguaggio è molto attivo negli ambienti scolastici;
  • Groovy: il suo obiettivo è quello di trovare un punto di incontro tra Java e altri tipi di linguaggi più sofisticati. Oggi viene usato da molte aziende famose;
  • R: è un software statistico ed è un punto di svolta tra la gestione, l’analisi e la produzione di grafici;
  • C#: è un linguaggio di programmazione molto semplice, soprattutto se si conoscono già C++ e Java. Viene insegnato anche nelle scuole superiori con indirizzo informatico. Ed è anche molto facile perché si è affacciato recentemente nel mondo della programmazione;
  • C++: è un linguaggio di programmazione che è stato sviluppato nei primi anni ottanta, precisamente nel 1983 da Bjarne Stroustrup ed è dedito agli oggetti. Essendo un miglioramento del vecchio C, ecco che C++ ci mostra alcuni dei suoi aggiornamenti e innovazioni. Tra queste è possibile trovare le funzioni visuali, le gestioni delle eccezioni, una ereditarietà multipla.

Dunque per concludere possiamo dire che l’importanza dei linguaggi di programmazione si riassume con la frase “Più facilità nel trovare lavoro”.