NewTuscia – VITERBO – E’ stato condannato a 16 anni e 8 mesi di carcere, Claudio Pinti, per aver contagiato con l’Hiv la compagna, poi morta nel 2017, e trasmesso la malattia ad un’altra donna con cui viveva.

Il 35enne di Ancona da dicembre – e fino a qualche giorno fa – si trovava a Viterbo, ricoverato presso l’ospedale di Belcolle in seguito all’aggravarsi delle sue condizioni di salute. Tornato a Rebibbia con una scorta della polizia penitenziaria, ieri è stato giudicato colpevole con rito abbreviato.

L’uomo, da anni risultato positivo al test, si è sempre ostinato ad affermare di aver ripetuto le analisi e di non avere l’Hiv, dichiarando davanti agli inquirenti l’inesistenza di questa malattia e l’effetto negativo dei farmaci.

Di fatto ha rifiutato le cure e continuato ad avere rapporti, circa 200, anche non protetti, contagiando volontariamente le donne e gli uomini contattati attraverso i social network: le accuse sono state di omicidio volontario e gravi lesioni volontarie.

L’arresto è scattato nel giugno del 2018 in seguito alle indagini effettuate dalle forze dell’ordine grazie alla denuncia presentata dalla fidanzata con cui viveva allora, una volta accortasi del contagio.