Stefano Stefanini

NewTuscia – ORTE – La trasmissione di Fatti e Commenti condotta da chi scrive e dal collega Gaetano Alaimo ed in onda da sabato su Teleorte e su www.newtuscia.it si occuperà della Giornata della Memoria con ospiti in studio Valeria D’Ubaldo, consigliere delegato alla Cultura,  Sicurezza, Associazionismo e Multiculturalita’ e Massimo Recchioni presidente della Sezione ANPI Associazione Nazionale Partigiani d’Italia di Orte “Tito Bernardini, martire delle Fosse Ardeatine”, in rappresentanza del “Tavolo Antifascista di Orte”.

Sabato 26 gennaio alle ore 15,30  presso la Sala Conferenze del Dopolavoro Ferroviario di Orte Scalo il Tavolo ha organizzato l’incontro “Mai più!”.

«Se comprendere è impossibile, ricordare è necessario», diceva Primo Levi; ed è questo il senso della manifestazione, dal titolo «MAI PIÙ!» che il Tavolo organizza.

Dopo la testimonianza di Salvatore Federici, cittadino ortano che trascorse due anni della sua vita nei campi di prigionia in Germania, verrà proiettato il film IL BAMBINO CON IL PIGIAMA A RIGHE di Mark Herman.

La città di Orte con il programma approntato dal Comune ricorderà‘ il 74° anniversario della liberazione del campo di Auschwitz. Una mostra e la proiezione di film sullOlocausto,  per non dimenticare.

Domenica 27 gennaio, alle ore 11, verrà aperta una mostra fotografica e documentale nel locale aperto al pubblico di via Matteotti 49, mentre, a partire dalle 14, nella Sala Proba Falconia, in Piazza della Libertà, inizierà la rassegna cinematografica con ingresso libero.

​Come puntualizzato dal Consigliere delegato alla Cultura, Valeria D’Ubaldo, l’amministrazione comunale, in occasione della ricorrenza della Giornata della Memoria, ha messo in atto una serie di iniziative per domenica 27 gennaio, in collaborazione con l’Istituto Omnicomprensivo, l’Unitre, la Parrocchia Santa Maria Assunta, l’associazione “Festival Filoteo Alberini” e la Pro Loco.

Scorriamo insieme il programma. I giovani protagonisti del Ricordo contro l’indifferenza.

Domenica mattina alle 11, l’apertura della mostra dal titolo “Un passato che non deve passare”, con i lavori degli studenti dell’Istituto Omnicompresivo di Orte, una raccolta di materiale fotografico e documentale, con proiezione di video e filmati; ad illustrare i contenuti della mostra, gli stessi insegnanti, alcuni dei quali hanno accompagnato, in passato e più recentemente, i ragazzi al lager di Auschwitz.

​Dalle 14, l’inizio della “Maratona della Memoria”, con la proiezione di tre film sulla Shoah: “La scelta di Sophie”, “Train de Vie” e “La tregua”, tre opere scelte non a caso, in quanto affrontano il tema del “ritorno”, inteso sia come il viaggio vero e proprio affrontato dai superstiti per tornare a casa, che come il difficile e spesso impossibile reinserimento nella vita quotidiana; tre film diversi, di autori di diverse nazionalità, tre modi di raccontare l’orrore, a testimonianza e monito per le generazioni future e presenti, aggiungiamo noi (ndr).

Tra una proiezione e l’altra, gli interventi dei docenti dell’Unitre di Orte, con letture di brani e di poesie. Verrà, inoltre, ricordata dal figlio Egidio l’esperienza di vita del prigioniero di guerra Pietro Vecchiarelli,

​Con gli eventi di domenica 27 gennaio, l’Amministrazione Comunale intende intraprendere un “percorso della memoria”, in cui di volta in volta, approfondire aspetti diversi di questa immane tragedia della storia umana, affinché il ricordo di ciò che è stato non si affievolisca mai e simili eventi non possano mai più accadere.    ​

Attraverso il ricordo dei Martiri dell’odio razziale, la visita nei luoghi della Memoria delle nostre Citta’, delle Pietre d’Inciampo individuate in alcune città italiane, dei campi di concentramento europei, un  viaggio in Israele, anche solo attraverso le immagini, fa rivivere a noi tutti recuperi di storie ed esperienze umane, in località dense di memoria come lo Yad Vashem, il Museo dell’Olocausto e il Giardino dei Giusti di Gerusalemme.

La lezione della Shoah

La lezione della Shoah deve farci riflettere sul senso profondo che porta con sé; deve impedire all’umanità di fare ancora una volta gli stessi sbagli con una nuova popolazione presa come capro espiatorio di tutti mali. La storia ci fornisce la conoscenza necessaria per evitare di sbagliare, e lo sterminio sistematico di un’intera popolazione è  il crimine contro l’umanità più grave che un uomo può perpetrare contro un altro uomo”.