NewTuscia – VITERBO – Siamo arrivati anche al termine del 2018 e siamo in procinto di entrare nel nuovo anno. Le feste comandate ci riportano alla memoria i rituali auguri che siamo soliti scambiarci in questo periodo.

il presidente di Confartigianato Imprese di Viterbo, Stefano Signori
Nel contesto però, non dobbiamo mettere dietro le spalle nessun effetto di quello che l’anno trascorso ci ha dato. E’ utile, pertanto, fare un resoconto per avere anche debite prospettive da mettere in atto affinché l’inizio del 2019 ci possa riservare sorprese piacevoli, avendo già avuto come maestre di vita le vicende appena passate. All’inizio del 2018 avevamo prospettato una ventata di speranza che purtroppo, nonostante i toni trionfalistici della classe politica che ci governa, è stata disattesa, esattamente, quasi come un rito, allo stesso modo che negli anni precedenti.
Negli ultimi giorni sembra che qualcosa stia cambiando, pare esserci un’inversione di tendenza rispetto all’austerità del recente passato. Si stima che con la nuova legge finanziaria, probabilmente fornendo un esempio all’intera Europa, la ricetta italiana servirà a rilanciare una ricrescita. Tutto ciò passerà attraverso tagli alle tasse ed aumento della spesa pubblica: i grandi proclami di chi governa nell’impatto con la realtà quotidiana suonano come una chiamata alle “armi” per un esercito di imprese preoccupate, deluse e depresse per gli ultimi dieci anni di crisi. Crisi che da passeggera è diventata ormai strutturale, con chiusure giornaliere di circa 50 attività, “cadute” in una guerra che all’inizio non sembrava appartenerci.
La ventilata crescita della “zero virgola” non deve spaventare: abbiamo visto in più di un’occasione come un andamento a breve termine dell’economia sia stato presentato con aspettative che in seguito sono state disattese dai fatti nel lungo periodo. L’export che cala di tendenza, il made in Italy d’esportazione che procede a rilento hanno cause differenti dalle sole “decisioni romane”: spesso, infatti, sono situazioni attribuibili alla crisi di paesi in cui si sentono maggiormente le turbolenze dei mercati, come in Turchia per fare un esempio, oppure ai gravissimi atti di terrorismo che insanguinano il mondo. Queste situazioni un clima di incertezza specialmente nell’area del Mediterraneo, dove l’Italia era solita avere maggior mercato, così come lo aveva negli USA prima dell’introduzione dei dazi dell’attuale amministrazione Trump. A fronte di ciò, il clima finanziario globale non favorisce né investimenti e consumi, né progettualità.
Il sistema Paese comunque progredisce e le famiglie devono sempre venire tutelate: come associazione stiamo seguendo le fasce deboli per assicurare i servizi e tutelare i loro diritti. Un pensiero particolare va alle persone in riposo dal lavoro, affinché godano della loro sospirata rendita dopo le norme che hanno allungato la loro attività lavorativa grazie a canoni studiati da professori senza scrupoli, allineando la capacità di un lavoratore di 67 anni a salire su un tetto alla stregua di un colletto bianco seduto dietro una scrivania. I nostri artigiani sono soliti salire su scale alte anche decine di metri, rischiando la vita, con lo scopo di lavorare per raggiungere la sospirata pensione e con la speranza di giungervi in salute.
Ci auguriamo inoltre che il 2019 porti la soluzione ad un problema annoso per le nostre aziende. Mi riferisco all’accesso al credito. Le dolorose vicende delle banche, gravate da diversi problemi, non generano fiducia sui mercati, ma anzi, nell’Eurozona, in particolare con la BCE, si creano gravi dubbi sulla tenuta del sistema bancario generale. Fortunatamente, a queste vicende non fa eco il nostro territorio, che anzi con le piccole banche locali si accredita ancora una volta come sistema che fornisce liquidità ove serve per superare il momento di crisi.
Le attuali banche di riferimento locale servono da anni a sostenere le nostre aziende, che si rivolgono loro per nuove e sostanziali forme di credito basato soprattutto sulla fiducia. Da questo punto di vista esprimiamo massima fiducia sulla solidità del sistema locale, specialmente anche in virtù dei recenti accorpamenti e fusioni. Continuiamo la nostra battaglia affinché l’accesso al credito sia sempre più facile, tenga conto della validità dei progetti, non sia basato sulle fredde valutazioni di dati meccanicistici ma sia invece determinato dalla validità dei programmi, non da freddi indici di bilancio.
Con questo impegno, in concomitanza delle festività del Natale, Confartigianato Imprese di Viterbo invia i più cari e sentiti auguri ad ogni famiglia, ad ogni imprenditore, ad ogni cittadino, per un Natale e un buon anno, augurandoci che sia semplicemente migliore per noi, i nostri cari e i nostri affetti.
Stefano Signori
Presidente Confartigianato Imprese di Viterbo