NewTuscia – L’innovazione digitale non è più un’ipotesi, ma una consolidata realtà ed anzi una necessità. Lo sanno bene le aziende, che però nella sfida per la digital transformation spesso si trovano confuse e gettate in pasto a sigle e spese. Come muoversi? Su quale canale puntare?

Oggi affrontiamo l’argomento con Piero Babudro, esperto della materia e professionista, professore universitario allo IED di Milano del corso di triennale di Interaction Design della Scuola di Arti Visive e autore del libro: ”Manuale di scrittura digitale creativa e consapevole”.

L’argomento è di estrema attualità anche nella nostra regione, ed anche le realtà locali se ne sono accorte: basti pensare alla recente attività di digitalizzazione del comune di Montefalco, che punta a coprire la zona comunale con ulteriori 49 kilometri di fibra ottica; ma anche all’inchiesta sul Cassetto Digitale che vede gli imprenditori ternani attenti, partecipativi ed attratti dal digitale.

In particolare, oggi parleremo del blog, risorsa aziendale con una storia ormai più che decennale, ed un successo sempreverde. Iniziamo:

Perché le aziende dovrebbero avere un blog? Quali sono i vantaggi?

Prima di tutto per comunicare meglio all’esterno.

Consumatori, clienti e portatori di interesse chiedono alle aziende prima di tutto trasparenza e canali diretti per una comunicazione continuativa e interattiva.

L’eccellenza di prodotti e servizi non è più un dato acquisito, calato dall’alto dai messaggi unidirezionali della pubblicità, ma un racconto che si costruisce assieme, nelle relazioni di ogni giorno. Inoltre, le persone sono sempre più abituate a rivolgersi al Web per ottenere informazioni puntuali e approfondimenti relativi a servizi e prodotti di cui hanno bisogno o che intendono acquistare.

 

Il secondo motivo per cui un blog è uno strumento centrale della comunicazione aziendale è la sua forza nel migliorare il posizionamento dei contenuti sui motori di ricerca. Contenuti che, se confezionati allo scopo di condurre un dialogo appassionato e continuativo con i propri interlocutori, sono la base per accrescere la fiducia di clienti e consumatori nei confronti dell’azienda e delle sue scelte.

Come si può gestire un blog di un sito aziendale?

Innanzitutto si deve partire dall’esplorazione degli obiettivi per cui aprire un blog aziendale, che si possono riassumere con queste domande:

  • Cosa vogliamo dire?
  • A chi parleremo?
  • Con quale tono di voce?
  • Qual è il messaggio che vogliamo costruire assieme ai nostri interlocutori?
  • Che cosa ha questo messaggio in più rispetto a quello che la concorrenza potrebbe proporre?

Queste sono solo alcune delle domande preliminari che spingo i miei clienti a porsi per non correre il rischio di trovarsi tra le mani un blog aziendale ricco di testi e povero di messaggi che coinvolgono, convincono, persuadono.

Secondariamente, la gestione di un blog aziendale passa per la costruzione di un piano editoriale  e attraverso la pianificazione di una content marketing strategy capace di rispondere in maniera esaustiva ai bisogni degli interlocutori: bisogni che non sono solo informativi, ma anche emotivi e di relazione.

I consumatori vogliono sentire che c’è attenzione nei loro confronti e, dall’altra parte, apprezzano il sentirsi parte di un gruppo di persone accomunate da un punto di vista o da comportamenti simili. Un buon blog aziendale non è la cronistoria degli eventi che riguardano l’azienda, ma uno strumento impareggiabile per consolidare la propria leadership nei confronti degli interlocutori, fornendo loro informazioni puntuali su prodotti, servizi e sulla visione dell’azienda in relazione al mercato che presidia.

È possibile curare il blog in autonomia?

Certamente!

Anzi, dirò di più. Proprio perché non solo è possibile, ma in alcuni casi consigliato, il mio metodo di lavoro prevede anche un percorso di formazione e affiancamento operativo che, in pochi mesi, rende l’azienda indipendente e la svincola da qualsiasi rapporto di dipendenza dal mio ruolo di consulente. Nella pratica, se dovessimo cercare una sintesi di ciò che serve per gestire in autonomia un blog aziendale, potremmo dire che bisogna sviluppare le seguenti caratteristiche:

  • Capacità di scrittura per il Web
  • Competenze editoriali
  • Competenze di scrittura in ottica SEO
  • Gestione del piano editoriale e dell’aggiornamento di contenuti e un flusso di lavoro che garantisca continuità nella produzione di contenuti.

Questi sono tutti elementi che è possibile apprendere in poco tempo, se si ha a disposizione il metodo giusto.

Tre consigli per un blog efficace?

Scelgo i tre più importanti.

 

  1. Non è necessario scrivere molto e molto spesso, purché quello che viene pubblicato sia un contenuto utile e di qualità.
  2. È importante imparare a osservare l’azienda per cui si lavora “dall’esterno”, cercando di non cadere nella trappola che imprigiona molti blog aziendali: l’autoreferenzialità. Il blog non è un volantino pubblicitario, né un depliant di offerte. È un canale digitale potentissimo grazie al quale l’azienda si mette in gioco e condivide con i propri interlocutori i propri “perché”. Pertanto è importante che questi “perché” vengano raccontati a partire da un punto di vista originale.
  3. Grande attenzione al taglio dei contenuti. Testi, immagini, video, infografiche e altro ancora: tutto ciò che viene pubblicato sul blog aziendale deve essere uno strumento di relazione prima ancora che di marketing, è fondamentale che ogni informazione sia progettata come uno strumento – il più diretto e immediato – per garantire un’esperienza di valore. Esperienza che, come detto prima, è contenutistica quanto valoriale.