NewTuscia – VITERBO – La Consulta per le aggregazioni laicali è l’organismo della Diocesi in cui si incontrano le associazioni e i movimenti ecclesiali, con lo scopo di favorire la vicendevole conoscenza, la comune riflessione, il confronto di idee ed esperienze, la stima e il rispetto reciproco per crescere insieme nella comunione e nella carità.

Nella vita della Chiesa, in tutti i tempi, sono sorte aggregazioni laicali finalizzate alla santificazione dei loro membri e alla crescita del Regno di Dio. Nella stagione postconciliare è cresciuto il numero di tali aggregazioni, sviluppando nuove energie di testimonianza evangelica.

Le aggregazioni laicali in Diocesi sono oltre venti, presenti a livello zonale e/o parrocchiale. Tutte le aggregazioni presenteranno al Vescovo le proprie finalità, la loro presenza nelle comunità, il cammino che stanno facendo, la loro consistenza numerica.

La promozione del laicato quale soggetto attivo della missione della Chiesa è stata sancita dal Concilio Vaticano II, preparato da una lunga riflessione teologica e dalla vitalità del popolo di Dio. Per orientare l’associazionismo laicale, ampiamente sviluppatosi nel post-Concilio, il magistero, sia a livello universale, con il Sinodo del 1987 su «Vocazione e missione dei laici», sia nella Chiesa italiana, con le note pastorali della CEI del 1981 e del 1993, ha precisato i criteri di ecclesialità delle aggregazioni laicali: primato della santità, ortodossia, missionarietà, comunione col vescovo, collaborazione con le altre associazioni, impegno di formazione. L’azione del laicato si rivela insostituibile per la missione della Chiesa e prospetta di questa nuovi modelli

Don Giancarlo Palazzi