NewTuscia – MONTALTO DI CASTRO – “Con i se e con i ma non si amministra” questo sostiene Stefano Sebastiani, ma l’assessore ai lavori pubblici del Comune di Montalto di Castro Giovanni Corona sembra non tenerne conto. Proprio il 20 novembre di un anno fa usciva il comunicato del suddetto assessore sull’imminente riqualificazione del piazzale della stazione ferroviaria.
È bene precisare che questo è un argomento molto sentito dall’amministrazione, secondo solo ai tanti posti di lavoro promessi con lo smantellamento della Centrale Alessandro Volta. Un argomento così tanto sentito, quello della riqualificazione, che sono la bellezza di circa 7 anni e mezzo che ne parlano ed è stato il cavallo di battaglia della prima e della seconda campagna elettorale di Caci. Ad oggi nulla è stato fatto in questi sette anni e l’unico intervento effettuato lo si deve alle stesse Ferrovie, dopo il pressing dell’opposizione. Non di certo per merito di chi ci amministra.
Leggo e tocco con mano tante situazioni di disagio che insistono sul nostro paese, dalle strade dissestate all’illuminazione carente, dalla manutenzione inesistente degli immobili comunali al cimitero, ormai al limite di accoglienza per i nostri cari, dall’assenza di abbattimento delle barriere architettoniche all’abbandono del centro storico, dall’acqua non potabile o carente agli aumenti delle tasse comunali.
È ora che chi amministra smetta con la perenne campagna elettorale e i futili tagli di nastro ed inizi ad amministrare come si deve perché, anche se fanno finta di non saperlo, sono stati eletti per amministrare.
I cittadini sono stufi di proclami e promesse. I cittadini vogliono e meritano decoro, servizi e trasparenza.
Nonostante la censura di alcune testate giornalistiche cartacee locali nei confronti di chi fa opposizione, come il consigliere Quinto Mazzoni, non cesseremo di raccogliere le grida di lamento dei cittadini che sempre più numerosi si rivolgono a chi fa opposizione seria e costante rendendosi conto che questa amministrazione è fumo negli occhi e nessun arrosto.
Stefano Sebastiani